Orinatoi a forma di bocca di donna in una palestra di Torino, ira sul web: «Visione pornografica, vergogna»

La difesa della palestra: "Un'opera d'arte, ne abbiamo diverse in tutta Europa"

Torino, palestra con orinatoi a forma di bocca di donna. La difesa dell'azienda: «Ne abbiamo svariate in altri pesi europei»
Torino, palestra con orinatoi a forma di bocca di donna. La difesa dell'azienda: «Ne abbiamo svariate in altri pesi europei»
Venerdì 25 Agosto 2023, 11:24 - Ultimo agg. 13:41
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Da alcuni giorni infuria una polemica social per la presenza, nei bagni maschili di una palestra di Torino, di orinatoi a forma di bocca di donna. A parlarne è stata anche la cantante torinese Greta Squillace con un commento, rivolto all'azienda, in cui scrive «fossi in voi mi vergognerei».

Bufera social

Sui social si è subito scatenata la bufera: «Dopo aver orinato in queste bocche di donna, questi uomini torneranno ad allenarsi, insieme alle donne presenti nel centro.

Mi correggo, insieme alle portatrici di bocche in cui orinare. Perché Mc Fit ha voluto incoraggiare il rinforzo di questa meravigliosa visione pornografica», scrive @occhioallospot su Twitter.

La risposta della palestra

La palestra fa parte di una grande catena multinazionale con centri fitness in numerose città europee. Nelle sue repliche, l'azienda spiega che quel modello di orinatoio è presente in «7-8 palestre in Italia e svariate altre in diversi Paesi europei». Il design pare ispirato al famoso logo (quello della linguaccia) dei Rolling Stones e ci sono utenti che lo attribuiscono a una nota graphic designer olandese. Dunque per loro è «un'opera d'arte».

Restano comunque numerose, da parte degli internauti, le accuse di patriarcato e sessismo.

L'ennesimo caso

Il caso scoppia proprio negli stessi giorni della bufera scatenatasi ai danni di un noto hotel di Golfo Aranci, in Sardegna, in cui in un beffet a bordo piscina era stata "servita" una donna cosparsa di cioccolato. E nel periodo in cui i riflettori sono puntati su Palermo, in cui vanno avanti le indagini sul caso della diciannovenne stuprata da sette ragazzi. Sui social infuria la bufera e si chiedono risposte e atteggiamenti diversi. Una riflessione che non solo le associazioni femministe chiedono ma anche ragazzi e ragazze sconcertati da casi ormai non più accettabili.

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