Un tampone per Natale. Per passare le feste insieme alla famiglia nel modo più sicuro possibile in tempo di pandemia, e soprattutto di variante Omicron, gli italiani hanno prenotato un test proprio nei giorni precedenti al Natale. Prevedibilmente si è creato un collo di bottiglia che ha messo in crisi la pressione sulle farmacie e ha visto crearsi lunghe file e, allo stesso tempo, rischiosi assembramenti. Nella giornata dell'anti vigilia, il 23 dicembre, il ministero della Salute ha registrato il record assoluto di tamponi sfiorando quota un milione. Un numero che è frutto di un mix tra test preventivi, appunto, e persone che scoprendo di aver contratto il virus, seppur da asintomatici, hanno fatto partire la catena di contatti avvisando amici o colleghi incontrati nei giorni precedenti e potenzialemente a rischio contagio. Senza dimenticare i no vax che hanno scelto di non vaccinarsi e sottoporsi a un tampone ogni due giorni per andare a lavoro. Il risultato finale ha portato anche al numero record di casi, oltre 44mila in un giorno.
Roma, assalto alle farmacie
L'assalto al tampone ha provocato numerosi disagi, soprattutto nelle grandi città e in particolare a Roma e Milano. Nella Capitale hanno iniziato a fare il giro del web le foto delle lunghissime code davanti alle farmacie. Decine e decine di persone in attesa di un test prima di mettersi a tavola con i parenti per festeggiare il Natale. «Il problema delle file in farmacia è contingente: per la stragrande maggioranza si tratta di persone che vogliono fare il tampone come forma di autotutela per passare un Natale sereno in famiglia.
Caos a Milano
Vigilia di Natale in coda per un tampone. Oggi a Milano già dal mattino presto le attese ai drive through erano insostenibili, con persone ancora adesso in fila da ore a bordo delle proprie auto. File lunghe anche chilometri. «La pressione è spaventosa - ammette il direttore generale dell'Ats Città metropolitana di Milano, Walter Bergamaschi, contattato dall'Adnkronos Salute - Noi abbiamo rafforzato i punti tampone, vedendo che i numeri stavano crescendo sempre di più. Certo ci sono grandi criticità». Sull'offerta incidono vari fattori, analizza il Dg. «Anche il personale sanitario non è esente da contagi e abbiamo tante persone impegnate sulla campagna vaccinale che non si può arrestare, perché è la vera arma che abbiamo per contenere questa esplosione epidemica».
In Lombardia task force per i tamponi
In Lombardia entra in campo una task force per i tamponi Covid. Dalla prossima settimana, su disposizione della vicepresidente ed assessore al Welfare, Letizia Moratti, entrerà in operatività alle dirette dipendenze della Direzione generale Welfare una squadra dedicata al coordinamento e al potenziamento dell'offerta pubblica e convenzionata del servizio tamponi antigenici e molecolari per tutto il territorio regionale. A capo del coordinamento è stato indicato Guido Grignaffini, direttore dei Servizi sociali di Ats Brianza, in passato già inquadrato nell'organizzazione di questo servizio a livello regionale. Il piano vaccinale nel frattempo proseguirà secondo gli obiettivi previsti dalla Struttura commissariale di governo, consentendo un miglior coordinamento e condivisione di risorse anche per il potenziamento del Servizio tamponi rafforzato con l'istituzione e l'avvio dell'apposita 'task force', si spiega dalla Regione. Soltanto ieri sono stati 205.847 i tamponi effettuati in Lombardia.