Alla fine sono stati trasferiti dalle celle anti-Covid a quelle di isolamento “precauzionale” di Rebibbia. I fratelli Gabriele e Marco Bianchi adesso si trovano nel braccio “G9” al primo piano del carcere romano, quello che gli altri reclusi chiamano «degli infami» perché è qui che vengono destinati coloro che si sono macchiati di reati sessuali o le ex “guardie”, agenti o militari, che hanno oltrepassato la barricata del crimine o abusato dei loro poteri. Ben distanti dagli altri reclusi a cui sono invisi. Troppo pericoloso per loro condividere gli spazi comuni, ma rischioso anche per gli altri.
Willy, il legale dei fratelli Bianchi rinuncia al ricorso: non chiederà la scarcerazione
Willy Monteiro, spunta un quinto aggressore: «C'era un altro insieme ai Bianchi»
Willy, i fratelli Bianchi in celle protette. Lite con un detenuto, rischiano il linciaggio: «Sono pericolosi»
di Alessia Marani
Martedì 22 Settembre 2020, 00:26
- Ultimo agg. 18:36
4 Minuti di Lettura
© RIPRODUZIONE RISERVATA