Una donna sola al comando. È questa l'impressione che ti dà Matilde Celentano nel suo primo giorno da sindaca di Latina. La mattinata è un po' pasticciata con gli orari, la neo eletta deve sbrigare alcune incombenze di tipo familiare, l'incontro previsto per le 12 con il commissario straordinario del Comune - in carica da quando Damiano Coletta lo scorso autunno è stato sfiduciato - e la conferenza stampa a seguire vengono rinviati al pomeriggio o, ipotizza lo staff, al giorno dopo. Poi, nel volgere di un pugno di secondi cambia tutto, Matilde Celentano varca l'ingresso del municipio e raggiunge Carmine Valente, un lungo colloquio interrotto solo per consentire alla neo sindaca di partecipare a una diretta Rai, ma non prima di brindare insieme al prefetto e ai dipendenti della segreteria. Quindi appuntamento ai cronisti per la conferenza stampa nel pomeriggio.
È nella sala intitolata a Rita Calicchia, storica addetta stampa del Comune scomparsa prematuramente, che la sindaca pronuncia parole che non ti aspetti.
L'EXPLOIT DELLA CIVICA
Poi si sofferma sul Consiglio comunale, sulla maggioranza schiacciante ottenuta: «Una maggioranza netta, 23 consiglieri, nove di Fratelli d'Italia, che è il mio partito di origine e resta tale, ma adesso rappresento tutto il centrodestra. Quello che però voglio registrare oggi è il grande successo della mia lista civica, la lista Matilde Celentano sindaco, una lista che ho fatto personalmente io, non ho avuto nessuna indicazione, è una lista fatta e voluta fortemente solo ed esclusivamente da me. Pensavamo potesse arrivare all'8-10%, ma mai al 15% con 5 seggi come è successo. Enzo De Amicis, Annalisa Muzio, Francesca Pagano, Emiliano Licata, sono amici che hanno scelto di stare insieme, trasversalmente, per il bene della città. Questa lista, insieme al primo partito che è Fratelli d'Italia, è la vera novità di questo Consiglio comunale, e avrà una particolare identità, perché è una lista trasversale, inclusiva, al di là delle logiche di partito. In questa lista io mi rispecchio, rappresenterà quello che sarò io in Consiglio comunale». A proposito dell'incontro con il commissario Valente sottolinea di aver affrontato una conversazione preliminare sulla situazione del Comune, in particolare ci si è soffermati su Abc, la municipalizzata che si occupa dei rifiuti, sul problema del centro che non è ancora stato raggiunto dal porta a porta, sul Pef aumentato di 10 milioni di euro, sui progetti del Pnrr e sulle fragilità della macchina amministrativa. «La prima cosa che farò dopo l'insediamento che avverrà giovedì mattina, mentre quello dei consiglieri è previsto per sabato, sarà incontrare i dirigenti del Comune e tutto il personale, lo stesso farò con Abc, per ascoltarli e farli sentire parte integrante di un progetto».
LA FASCIA SU MISURA
La sua sarà una giunta tecnica o politica? «Servono competenze, è indispensabile per risollevare la città, per questo, in particolare per Urbanistica e Bilancio, saranno tecnici di alto profilo, per gli altri influirà il peso dei partiti, le percentuali che hanno ottenuto, ma non mi stancherò mai di dirlo: serve competenza. Mi daranno una rosa di nomi e la nomina la farò io». Quindi il mantra, come lo definisce lei: verde, decoro pubblico e strade, ma anche turismo al Lido. «La gente è stanca di sentirne parlare - dice - e poi da trent'anni non succede nulla, noi il rilancio del Lido lo faremo e lo faremo in maniera seria e concreta. Inoltre ci metteremo subito al lavoro sui progetti relativi ai fondi Pnrr, dobbiamo capire cosa è stato fatto e cosa possiamo fare ancora». Infine una domanda sul suo staff: «Ci stiamo lavorando, i tempi sono stati stretti». Infine una curiosità: «Mi hanno dovuto fare la fascia da sindaco su misura - sorride - quando ho provato quella dei miei predecessori lo stemma invece di arrivare al ginocchio mi arrivava alla caviglia, non sono tanto alta, me l'hanno fatta fare su misura».