Beni intestati a prestanome, maxi sequestro dell'antimafia a Sergio Gangemi

Beni intestati a prestanome, maxi sequestro dell'antimafia a Sergio Gangemi
di Rita Cammarone
Martedì 28 Luglio 2020, 16:12 - Ultimo agg. 29 Luglio, 11:06
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Beni sotto sequestro, per un valore di quattro milioni di euro, a carico di Sergio Gangemi, l’imprenditore 46enne di Aprilia, condannato in primo grado, lo scorso 13 febbraio, a nove anni di reclusione per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Ad eseguire il provvedimento cautelare, emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Roma, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura capitolina, sono stati ieri i finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Latina, diretto dal colonnello Michele Bosco. Nel mirino quattro società commerciali, operanti principalmente nel settore della compravendita e del noleggio di autovetture, conti correnti, 29 automezzi, un immobile, e anche uno yacht di 18 metri. I sigilli sono scattati oltre che in provincia di Latina anche nel Milanese.

Le aziende
In particolare, il provvedimento emesso dal collegio presieduto dal giudice Maria Antonietta Ciriaco ha riguardato la totalità delle quote e l’intero compendio di due società con sede nel capoluogo lombardo, la Gea srl e la Name Group srl, e della Lucente srl con sede a Mediglia, in provincia di Milano, la partecipazione nella Cobat Raee con sede a Roma, esercente attività di raccolta dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, un immobile sito in via delle Querce a Cisterna di Latina, una serie di autoveicoli anche di recente acquisizione, e un’imbarcazione modello Tecnema 60, comprata a settembre 2019 ad un prezzo di 60mila euro, iscritta presso il Compartimento marittimo di Roma.
I beni sottoposti a vincolo sono risultati, a vario titolo, nella disponibilità del 46enne apriliano, originario di Reggio Calabria, ritenuto dalla Dda di Roma vicino alla ‘ndrangheta. Già a novembre 2019, con l’operazione Gerione, allo stesso Gangemi la Guardia di Finanza aveva sequestrato altri beni per un valore di 10 milioni di euro.

L'indagine
Mediante il tracciamento dei flussi finanziari del 46enne e delle strutture societarie oggetto del provvedimento eseguito ieri, gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Latina, coordinati dalla Procura antimafia, avrebbero accertato che nelle aziende, fittiziamente intestate a terzi, sarebbero confluiti beni di fatto riconducibili alla sua disponibilità. Il patrimonio posto sotto sequestro sarebbe risultato, sulla base di accertamenti di natura economico-patrimoniali, di gran lunga sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dal 46enne. In base alle indagini svolte sarebbero sei gli intestatari fittizi, compresa una donna di 37 anni nata a Latina. Nel decreto di sequestro, il giudice sottolinea come la “pericolosità sociale” del 46enne, manifestatasi sin dal 1993, si sia protratta almeno fino al 2018, ovvero dopo l’applicazione di misure di prevenzione personale emesse dal tribunale di Latina.
Attualmente Gangemi si trova ai domiciliari. La condanna inflitta dal Tribunale di Velletri lo scorso febbraio ha riguardato estorsioni ai danni di due imprenditori di Aprilia e Pomezia, avvenuti nel 2016. Fu arrestato nel 2018 a seguito delle relative indagini.

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