A casa di Marisa Laurito: «La mia ultima volta a Brac, l'isola dei sogni»

L'attrice sta finendo i due mesi di vacanza con il compagno e gli amici-ospiti: Poi vendo tutto: troppi antipatici e prezzi alle stelle

Marisa Laurito nella casa in Croazia
Marisa Laurito nella casa in Croazia
Maria Pirrodi Maria Pirro
Mercoledì 30 Agosto 2023, 16:40 - Ultimo agg. 18:08
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Inutile cercarla a Napoli, Roma, Milano o in qualsiasi altra città italiana, si trova solo al telefono: Marisa Laurito è in vacanza da due mesi. Lontano dai riflettori, in ciabattine di plastica rosa, costume e pareo avvolgente: è su un'isola semideserta e paradisiaca, a Brac, nel villaggio di Milnà, costa meridionale della Croazia. Dove lei, a 72 anni, trascorre quasi tutto il giorno in barca.

«Adoro nuotare, anche il mio cane è marinaro, e questo posto bellissimo. Ma è l'ultima volta che ci torno: dopo 23 anni passati volentieri qui, voglio andare via e vendere la casa», sbotta, riponendo le chiavi in borsa e dirigendosi verso il molo. Il suo compagno è già a bordo. «È lui, Pietro Perdini, che mi ha fatto conoscere un luogo incantevole, all'inizio della frequentazione, dopo una cena organizzata dal mio amico Renzo Arbore, con Luciano de Crescenzo mi costrinse ad andare al ristorante. Io allora stavo male, mi ero separata da poco (ndr: dal calciatore Franco Cordova, chiudendo il matrimonio in un lampo), e non volevo più uscire». Quindi, la fuga per la lunghissima e irrinunciabile villeggiatura. «A luglio e agosto devo ricaricarmi. E poi, se non lo faccio, Pietro chiede il divorzio: amante della libertà, tutto l'anno è molto paziente, mi lascia spazio, e io sono sempre in giro, come una trottola. E, anche se c'è sempre qualcosa da fare in realtà, un conto è provvedere dal mare, un altro è stare in città». Solo che l'atmosfera è un po' diversa. «La gente è molto antipatica: i pastori si potrebbero cambiare...», l'attrice cita Eduardo de Filippo, suo grande maestro, per sdrammatizzare, prima di indossare i panni della massaia che, tra un tuffo e l'altro, trova anche il tempo per fare le conserve di pomodoro, in vista dell'inverno. Come si sa, Marisa Laurito è una cuoca eccellente, nonché autrice di tanti libri di ricette. «Nella mia cucina non mancano mai pasta, olio buono, uova, latte, farina, un po' di verdure... Devo dire che il frigo è sempre pieno, ho gente a pranzo o a cena». Tra gli ospiti, Arbore ovviamente («Lui c'entra sempre nella mia vita»), Barbara Boncompagni, Lorenzo Hengeller e, in queste settimane, Alexander Romanovsky. «Un pianista bravissimo».


Il menu? «Tagliolini con parmigiano burro e limone, pezzogne e altri pesci all'acqua pazza, ieri sera». E però. «I prezzi sono impazziti: due confezioni d'acqua, per dire, dodici bottiglie, 18 euro». Peggio, mangiare fuori: «Si spendono 100 euro a persona».

E la cameriera, non stellata ma con tariffario alle stelle, costa quanto a Capri, l'isola dei vip: «20 euro all'ora per fare i servizi. Insomma, è chiaro che tutti se ne approfittano», e che Napoli resta più economica.

«Più avanti, potrei prendere casa nella mia città», ragiona la direttrice artistica del Trianon-Viviani, che aggiunge: «Mi piace il centro storico, Posillipo e la Riviera di Chiaia, ma non solo». Intanto, porta con sé un pezzo di Partenope, ovunque si trovi. Nei sapori a tavola, nel carattere allegro e nel tentativo irriducibile, tipico dei «nativi», di ricondurre tutto al proprio mondo, sotto il Vesuvio. «Mio marito è simil-napoletano: simpatico, spiritoso. Come me, vuole stare bene, ha il senso della bellezza e della goduria». E suona pure il pianoforte: uno verticale è nel salone croato, alla destra del divano bianco adornato dai cuscini con le mongolfiere. «Nel suo repertorio, ci sono le canzoni della mia terra e gli standard jazz americani», si entusiasma. «E poi, qui si canta fino a notte», tra enormi e splendidi dipinti di Salvatore Fiume; mentre colorati trompe l'oeil accolgono le ugole, felici e sfinite, nelle camere da letto. «Questa casa, di 100 metri quadrati, è essenziale, da mare e d'amare: con i libri ma senza troppe cose, altrimenti si lavora anche troppo». In vacanza Marisa Laurito non vuole proprio saperne. È nel suo buen retiro, sicuro quanto protetto. Non ha nemmeno bisogno di corni per la scaramanzia. La sua dimora si chiama, direttamente, con grazia: «Porto San Gennaro».

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