«Ho due figlie adolescenti e ho trovato il modo di risparmiare e insegnare loro il valore del denaro: ecco come»

Un passo importante è l'inclusione dei propri figli nella gestione delle finanze dell'intera famiglia e renderli partecipi delle varie decisioni

«Ho due figlie adolescenti e ho trovato il modo di risparmiare e insegnare loro il valore del denaro: ecco come»
«Ho due figlie adolescenti e ho trovato il modo di risparmiare e insegnare loro il valore del denaro: ecco come»
Lunedì 22 Aprile 2024, 20:05
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Sempre più spesso si sentono lamentele di famiglie con figli che pur portando a casa due stipendi non riescono ad assicurarsi la tranquillità finanziaria di cui avrebbero bisogno e per questo motivo si vedono costrette a mettere in atto modalità nuove e creative di risparmio. Tra le spese per il cibo, l'affitto, le bollette e le eventuali emergenze, diventa vitale imparare a gestire il denaro nel miglior modo possibile, e il discorso non vale soltanto per i genitori.

In effetti, in diversi nuclei familiari si preferisce insegnare il valore dei soldi sin da giovani, come ha fatto Cork Gaines insieme a sua moglie nei confronti delle due figlie adolescenti, di 13 e 14 anni.

Pur considerando i desideri delle ragazze (vestiti nuovi e serate con gli amici), la mamma e il papà hanno ideato un "piano" che potesse unire il risparmio e la necessità di rispettare il budget con la volontà di insegnare alle figlie a gestire il denaro in maniera consapevole. 

Risparmio ed educazione

«Quando le nostre figlie, di 13 e 14 anni, sono cresciute e si è fatto più vicino il loro ingresso al liceo - scrive Cork su BusinessInsider -, io e mia moglie sapevamo che sarebbero cresciute anche le loro esigenze finanziarie. Per esempio, abbiamo notato i prezzi più alti per i capi d'abbigliamento o le occasioni di intrattenimento. Questo fatto si è rivelato una sfida ardua dato che stavamo già cercando di limitare le spese a causa dell'aumento del costo della vita».

Il primo passo è stato quindi l'ideazione di un piano che potesse non solo aiutare l'intera famiglia a risparmiare, ma anche instradare le due ragazze sul giusto percorso e «incoraggiare delle buone abitudini». Il passo successivo, in questo senso, è di «includerle nella gestione delle finanze della famiglia per insegnare loro il valore del denaro e l'importanza di usarlo in maniera intelligente».

Dal punto di vista pratico, Cork e sua moglie hanno deciso di concedere una paghetta settimanale (di 25 euro) che non è però «basata su una performance», né le faccende di casa né i compiti. «C'è un vecchio detto - scrive il papà - che dice se paghi qualcuno per fare qualcosa, non lo faranno mai gratuitamente. Noi vogliamo che le nostre bambine siano responsabili, non delle dipendenti pagate, e proviamo a premiare i comportamenti corretti invece di punirle perché non aiutano in casa».

Alla paghetta settimanale si possono aggiungere dei bonus occasionali «se sono state particolarmente gentili, d'aiuto, brave a scuola o negli sport. Per esempio, potremmo dare un bonus di 5 o 10 euro per aver aiutato la nonna senza che le fosse chiesto. Poi, diciamo loro il motivo per cui hanno ricevuto il bonus in modo da rinforzare il comportamento positivo».

Un altro elemento importante è il fatto di non nascondere il budget mensile della famiglia: «Non è un segreto, vogliamo che le nostre figlie siano incluse. Alla fine di ogni mese facciamo una revisione tutti insieme, vediamo cos'è andato bene e cosa avremmo potuto fare meglio. Se abbiamo speso meno del previsto, diamo alle ragazze una parte del bonus, mentre un'altra parte confluisce nel fondo per le vacanze (un giorno in più o qualche spesa aggiuntiva)». 

La paghetta settimanale non dovrebbe essere spesa per bisogni primari e per questo in famiglia si distingue tra necessità e desideri. «Se c'è qualcosa di cui hanno bisogno - scrive Cork - come il balsamo per i capelli o i vestiti per la scuola, si usano i soldi dl budget di famiglia, mentre se c'è qualcosa che vogliono, come i biglietti per il concerto di Olivia Rodrigo, allora usano i loro soldi». Infine, si insegna alle figlie ad avere pazienza: «Abbiamo una lista su Amazon che si chiama Vogliamo davvero queste cose? in cui inseriamo tutto ciò che non è parte dei bisogni. Ogni sabato facciamo una riunione di famiglia e vediamo cos'è che ancora vogliamo. Spesso ci rendiamo conto che il desiderio è svanito, o magari è stato sostituito. L'attesa incoraggia tutti a essere più selettivi rispetto a ciò che è importante». 

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