Cina e Usa potrebbero essere in guerra tra due anni. È la previsione contenuta in «un insolito e roboante memo» inviato alle truppe sotto il suo comando firmato dal generale americano Michael A. Minihan, che immagina un conflitto aperto tra le due superpotenze in un periodo di tempo molto più ravvicinato di quanto finora ipotizzato dagli analisti. A capo del Comando della mobilità aerea, che supervisiona la flotta di aerei da trasporto e da rifornimento del servizio, il generale ha avvertito i suoi uomini di accelerare i preparativi per un potenziale conflitto, citando le aspirazioni del presidente cinese Xi Jinping e la possibilità che gli americani si accorgano del rischio quando sarà troppo tardi, riferisce il Washington Post.
«Spero di sbagliarmi - ha scritto Minihan - Il mio istinto mi dice che combatteremo nel 2025.
China could be at war with the U.S. two years from now, according to Gen. Michael A. Minihan, who oversees the Air Force’s fleet of transport and refueling aircraft. He cited the 2024 presidential elections in Taiwan and the U.S. as part of his rationale. https://t.co/HTUm8vdMkP
— The Washington Post (@washingtonpost) January 28, 2023
Il memo di Minihan incoraggia le migliaia di truppe sotto il suo comando a prepararsi alla guerra in molti altri modi. «Correte deliberatamente, non in modo avventato - scrive - Se vi sentite a vostro agio nel vostro approccio all'addestramento, allora non state correndo abbastanza rischi», ma dovete essere «più aggressivi». Il promemoria, riportato per la prima volta venerdì da Nbc News, è datato primo febbraio è stato distribuito ai comandanti subordinati di Minihan.
Una portavoce dell'Aeronautica militare, il maggiore Hope Cronin, ne ha confermato l'autenticità, scrivendo in una dichiarazione condivisa con i media dopo che la nota ha iniziato a circolare sui social media che l'ordine di Minihan «si basa sugli sforzi fondamentali compiuti l'anno scorso dal Comando della mobilità aerea per preparare le Forze di mobilità aerea a conflitti futuri, qualora la deterrenza dovesse fallire». Ma un funzionario della Difesa, parlando a condizione di anonimato, ha affermato che i commenti di Minihan «non sono rappresentativi del punto di vista del dipartimento sulla Cina».
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