Singapore, 30enne con disturbi mentali torturata e ridotta in schiavitù: condannata la famiglia adottiva

Singapore, torturarono per anni una 30enne con disturbi mentali: condannata la famiglia adottiva
Singapore, torturarono per anni una 30enne con disturbi mentali: condannata la famiglia adottiva
Giovedì 7 Gennaio 2021, 21:11 - Ultimo agg. 21:15
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Un vero e proprio inferno, quello che si è trovata a vivere una giovane ragazza con una semi infermità mentale. Picchiata ripetutamente con un martello, ustionata con l'acqua bollente e incatenata in bagno: queste sono solo alcune delle torture che la donna ha subito - secondo i giudici - per almeno un anno e mezzo. È accaduto a Singapore, dove la vittima viveva insieme alla numerosa famiglia adottiva, composta da 3 uomini e 3 donne: già quattro membri della famiglia hanno confessato. Oggi, per aver mentito alla polizia su quello che vedeva accadere in casa, Muhammad Iskandar Ismail, 32 anni, si è visto infliggere dai giudici due mesi e quattro settimane di carcere. Suo fratello Muhammad Iski Ismail, 29 anni, è stato condannato a otto mesi per aver mentito alla polizia e aver fatto mentire il fratello. Ma sono le loro due sorelle, Hazniza e Haslinda Ismail, di 39 e 34 anni, le principali colpevoli degli abusi. La sentenza, per loro, arriverà a fine gennaio.

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Gli abusi

Tutto parte da un'accusa infamante: Haslinda, moglie del 33enne Aboubakr Abdelkarim Abdelfattah, accusa la ragazza - che lei e il marito ospitavano - di aver avuto con lui un rapporto sessuale: da quel momento è incominciato un crescendo di violenze, fatte di omertà e brutalità, e che hanno ben presto coinvolto anche gli altri membri della famiglia. Hasmah Sulong si è presto unita alle figlie Haslinda e Hasniza e insieme le donne hanno ridotto la vittima in stato di schiavitù, imponendole di svolgere qualsiasi impegno domestico.

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Ma il peggio doveva ancora arrivare: incatenata a un water, la 30enne è stata sistematicamente picchiata e sottoposta a torture: ustionata con acqua bollente, costretta a nutrirsi delle sue stesse feci.

Le tre donne le hanno spezzato i denti a martellate e si sono accanite su di lei fino a torcerle le dita dei piedi con delle pinze.

Un crescendo di violenza e follia che è emerso solo quando la «famiglia» adottiva ha deciso di portare la ragazza in ospedale. Lo stato in cui era ha fatto scattare le indagini. I medici si sono trovati di fronte una donna in fin di vita, coperta di vesciche da ustioni, con almeno dieci denti rotti, denutrita, svestita e sporca. Dopo otto ore in rianimazione è stata trasferita in un altro ospedale per curare le ustioni ed è stata dimessa solo dopo oltre tre mesi. Oggi soffre ancora di una deformità permanente all'orecchio.

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