A due giorni dalla giornata internazionale dei diritti delle donne, l'Oms comunica un dato agghiacciante: una donna su tre nel corso della sua vita subisce violenze. «Ovvero circa 736 milioni in tutto il mondo, subisce violenza fisica o sessuale da parte di un uomo», un numero «invariato negli ultimi dieci anni» ma che sta peggiorando con la pandemia Covid. Questo problema rimane «devastantemente pervasivo e inizia in modo allarmante in età giovanile», tanto che una donna su 4 avrà già subito violenza da parte di un partner quando raggiungerà i 25 anni.
A lanciare l'allarme è l'Organizzazione Mondiale della Sanità, che presenta i dati del più grande studio condotto sulla violenza contro le donne, attinge ai dati di 161 paesi e aree su donne e ragazze dai 15 anni in su raccolti tra il 2000 e il 2018. Quindi non tiene conto dell'impatto della pandemia.
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I dati
A esserne colpite sono soprattutto le donne tra 15 e 49 anni che vivono in Paesi a reddito medio-basso. Le regioni dell'Oceania, dell'Asia meridionale e dell'Africa subsahariana hanno i tassi di prevalenza più elevati e vanno dal 33% al 51%. Mentre i tassi più bassi si trovano in Europa (16-23%), Asia centrale (18%), Asia orientale (20%) e Asia sud-orientale (21%). Le cifre «mettono davvero in evidenza quanto fosse già diffuso questo problema» anche prima della pandemia, ha affermato la dottoressa dell'Oms Claudia Garcia-Moreno, una delle autrici del rapporto. Spiegando che i ricercatori non conosceranno il vero impatto della pandemia sulla violenza contro le donne fino a quando non potranno condurre di nuovo nuove indagini basate sulla popolazione in futuro. «So che questo rapporto presenta un quadro molto desolante e che i numeri sono molto scioccanti - osserva ancora Garcia-Moreno - Questi dati forniranno una linea di base che le Nazioni Unite possono utilizzare per monitorare i progressi futuri. Quantificare il problema è spesso un primo passo per l'azione e per il dialogo sia a livello politico che nella società».
«La violenza contro le donne è endemica in ogni Paese e cultura ed è stata aggravata dalla pandemia», commenta Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell' Oms. «Ma a differenza del Covid non può essere fermata con un vaccino. Possiamo combatterla solo con sforzi radicati per modificare gli atteggiamenti dannosi, migliorare l'accesso alle opportunità e ai servizi per donne e ragazze e promuovere relazioni sane e rispettose». «Sappiamo - ha detto Phumzile Mlambo-Ngcuka, direttore esecutivo UN Women - che i molteplici impatti del Covid-19 hanno innescato una pandemia ombra di maggiore violenza di tutti i tipi contro donne e ragazze», i cui effetti sono già evidenti dall'aumento delle segnalazioni a polizia e operatori sanitari. «La violenza di genere fa parte di ciò che deve essere affrontato quando si esce dalla pandemia. È parte integrante della ricostruzione».
Il rapporto chiede interventi come la riforma delle leggi che discriminano l'istruzione, l'occupazione e i diritti legali delle donne e il miglioramento dell'accesso delle donne all'assistenza sanitaria, compresa l'assistenza post-stupro. «La prevenzione include anche la sfida agli stereotipi di genere, a partire dal modo in cui istruiamo i bambini fin dalla tenera età», conclude la dottoressa Nothemba Simelela, vicedirettore generale dell'OMS.