Giovanni Cavaliere morto ad Agerola: trascinato per 200 metri dal mulo imbizzarrito

Nessun dubbio sulla dinamica della morte del ragazzino di 12 anni

Giovanni Cavaliere
Giovanni Cavaliere
di Dario Sautto
Domenica 25 Giugno 2023, 00:00 - Ultimo agg. 26 Giugno, 07:11
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Giovanni è stato trascinato per oltre 200 metri dal mulo imbizzarrito. Non sembrano esserci dubbi sulla terribile dinamica che ha portato alla morte del ragazzino di 12 anni, deceduto per le gravi ferite alla testa e alla nuca riportate venerdì mattina mentre era in sella al mulo del nonno, ad Agerola.

La tragedia si è verificata tra le località Ponte Tito e Scialli, lungo uno dei sentieri di montagna che porta ad alcuni boschi dei Lattari dove, probabilmente, con quel mulo Giovanni avrebbe dato una mano a caricare la legna da portare in fattoria.

Il suo corpo straziato era stato trovato all’interno della stalla, dove il mulo si era rifugiato dopo una folle corsa di diverse centinaia di metri: le ferite erano troppo gravi e hanno reso vani i soccorsi nel vicino presidio del 118.

La fuga dell’animale da soma era iniziata nei boschi. Il cellulare di Giovanni Cavaliere, infatti, è stato ritrovato a oltre 200 metri di distanza dalla stalla di famiglia, segno evidente che quando il mulo lo ha disarcionato ed è rimasto incagliato nelle briglie i due si trovavano molto distanti dal punto di partenza. Un rumore, qualche movimento inconsueto, la presenza di qualche animale selvatico, una minaccia percepita attraverso l’olfatto: qualcosa ha fatto scattare il mulo, che in maniera imprevedibile ha provocato un incidente mortale. 

Sul caso, la Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, aggiunto Giovanni Cilenti, sostituto Emilio Prisco) ha aperto un fascicolo d’inchiesta, disponendo il sequestro della salma di Giovanni, sulla quale domani il medico legale eseguirà un’ispezione esterna. Un esame che dovrebbe confermare la compatibilità delle ferite con la ricostruzione operata sul posto dai carabinieri della stazione di Agerola, della compagnia di Castellammare di Stabia e del Gruppo di Torre Annunziata che hanno eseguito i rilievi ed ispezionato i luoghi. La Procura, come atto dovuto per far procedere l’inchiesta, ha iscritto il fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, sequestrando la stalla. Nonci saranno indagati, ma servirà tecnicamente per eseguire ulteriori accertamenti.

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Sembra sempre più chiaro che si sia trattato di una fatalità, un tragico incidente di montagna che ha visto come protagonista un ragazzino di 12 anni, già molto esperto di animali e di quei luoghi impervi. Giovanni aveva appena completato la seconda media all’istituto comprensivo De Nicola di Agerola. Non vedeva l’ora di poter dare una mano al nonno e al papà tra i boschi e i pascoli dei Lattari. Come lui, sono tanti i ragazzini agerolesi che si occupano di queste attività, soprattutto dopo la fine della scuola. Giovanni, ad esempio, era atteso da un’estate intera immersa nella natura, anche per veder crescere le sue caprette aggregate al gregge principale. Invece, il giorno prima del suo onomastico, si è consumata la più assurda delle tragedie, proprio mentre era in sella ad uno dei muli del nonno che lui cavalcava da anni senza alcun problema.

La sua è una famiglia perbene di Agerola, grandi lavoratori, che da sempre si occupano di allevamenti e boschi, e che portano avanti una tradizione antica come quella della transumanza. Poche settimane fa, il gregge era rientrato dalla Costiera Amalfitana ad Agerola, dopo il classico viaggio notturno attraversando i borghi da Maiori ai Lattari. Ora i familiari attendono solo il rilascio della salma per tributargli l’ultimo saluto. 

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