Bollette pazze, la rivolta «Abbiamo pagato, basta»

L'accusa: per coprire i buchi in bilancio si tartassano i cittadini

Bollette pazze, la rivolta «Abbiamo pagato, basta»
di Domenico Maglione
Giovedì 2 Febbraio 2023, 07:21
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Due comuni uniti da un identico problema: le bollette pazze. Scatta la protesta dei contribuenti ad Arzano e Casoria. In campo per chiedere gli arretrati per consumi idrici e Imu, oltre alle amministrazioni comunali, anche il consorzio cimiteriale per i canoni inerenti il servizio di lampade votive non corrisposti negli ultimi cinque anni. Opposizioni all'assalto ad Arzano: «Per coprire i buchi in bilancio è iniziata una becera raccolta fondi tartassando i cittadini attraverso l'invio generalizzato, senza i dovuti controlli, di avvisi di pagamento per il servizio idrico 2017», dice Salvatore Borreale, capogruppo di Arzano Viva.

«Nell'era dei pagamenti digitali, dell'intelligenza artificiale e delle auto volanti, purtroppo ad Arzano il Comune, per l'ennesima volta, non riesce ad abbinare i pagamenti ricevuti creando disagi e disservizi agli utenti che hanno pagato», si legge sul sito del gruppo Arzano Alternativa. La sindaca Vincenza Aruta ha cercato di porre rimedio, dopo le proteste e le lunghe file di contribuenti agli sportelli: «Relativamente agli avvisi pervenuti, i cittadini potranno presentare istanza di annullamento totale o parziale via pec o presentando istanza presso l'ufficio protocollo», sottolinea il primo cittadino.

Il modello è scaricabile dal sito del Comune. Ma non è stato l'unico provvedimento di interesse collettivo assunto negli ultimi tempi. «In consiglio comunale, l'altra sera, è stata approvata la proposta di delibera per negare il diritto al cittadino di potersi avvalere della misura premiale del saldo e stralcio» delle cartelle esattoriali degli anni 2000-2015 con importi inferiori ai 1000 euro: perché sopprimere un diritto sancito dalla legge in un periodo già di forte crisi economica? Forse perché una simile manovra potrebbe influenzare il giudizio della Corte dei Conti sul piano del riequilibrio finanziario?», si chiede Borreale, commercialista e revisore contabile.

Il fenomeno cartelle pazze intanto, dilaga anche a Casoria dove gli uffici della società che gestisce il servizio sono stati presi d'assalto dai contribuenti. «Purtroppo era un disagio preventivabile che cercheremo di risolvere quanto prima, sicuramente non a stretto giro», rilevano al Comune di piazza Domenico Cirillo. Il riscontro incrociato tra le utenze censite e quelle non ancora a ruolo è la causa delle difficoltà attuali. Si spera che il sacrificio chiesto ai cittadini serva almeno a stanare gli abusivi. Le bollette pazze, infine, arrivano anche dal consorzio cimiteriale tra i comuni di Arzano-Casoria-Casavatore. Sono stati recapitati 7 mila e 200 avvisi «onde rimediare si legge in un comunicato del presidente, Giuseppe Salzano alla pregressa inerzia per effetto della quale, per il solo arco temporale in considerazione, le casse consortili registrano un ammanco di oltre un milione di euro».

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Gli avvisi recapitati anche a chi ha pagato regolarmente il canone per il servizio «lampade votive» si sarebbe verificato in quanto alcuni utenti hanno provveduto al pagamento con modalità diverse da quelle indicate nei solleciti periodici (Poste Italiane) e cioè con sistemi Sisal e similari offerti dagli esercizi commerciali convenzionati. «Consapevole del farraginoso e caotico metodo di riscossione avallato da decenni dal Consorzio, l'attuale amministrazione ha già destinato risorse per rendere l'attività di riscossione più razionale», conclude il presidente che non trascura di porgere le scuse agli utenti ingiustamente raggiunti dagli avvisi di accertamento.
 

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