Bullismo a Gragnano: parte il processo a cinque minori, il giudice li scarcera

I ragazzini sono accusati di una serie di episodi ai danni di un 14enne

Carabinieri a Gragnano
Carabinieri a Gragnano
di Dario Sautto
Giovedì 9 Marzo 2023, 17:41 - Ultimo agg. 10 Marzo, 12:12
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Gragnano. Atti di bullismo anche davanti alla chiesa e un pestaggio all'esterno della scuola: tutti liberi i minorenni gragnanesi. Si è celebrata stamattina la prima udienza dinanzi al gup del tribunale per i Minorenni di Napoli, che vede imputati per atti persecutori e rapina quattro ragazzini tra i 14 e i 17 anni, accusati di una serie di episodi ai danni di un loro coetaneo di Gragnano. Due di loro sono indagati anche per istigazione al suicidio di Alessandro, il 13enne morto lo scorso 1° settembre sempre a Gragnano perché – secondo l'accusa – anche vittima di cyber-bullismo.

I cinque erano stati arrestati dai carabinieri della stazione di Gragnano e della compagnia di Castellammare di Stabia ed erano finiti in comunità lo scorso dicembre, ma già prima di capodanno il tribunale del Riesame di Napoli aveva liberato due di loro e concesso i domiciliari ai tre principali indagati, pur confermando la gravità indiziaria.

Oggi, con l'inizio del processo, gli imputati – assistiti dagli avvocati Alfonso Piscino, Imma Di Somma e Mario Di Nola – hanno chiesto e ottenuto dal giudice di tornare in libertà, esattamente a tre mesi dal loro arresto.

Gli episodi di bullismo ai danni di un 14enne si sarebbero verificati all'esterno della scuola media Roncalli fino al maggio scorso e nei pressi della chiesa di San Ciro nella frazione Caprile di Gragnano, mentre la rapina di un coltellino sarebbe avvenuta lo scorso aprile. L'ultimo episodio, che aveva portato alla denuncia della mamma del ragazzino, sarebbe un violento pestaggio avvenuto lo scorso 20 settembre all'esterno dell'istituto Ferrari, del quale esiste un video. Secondo la Procura per i Minorenni di Napoli, i cinque «hanno agito per motivi abbietti, per lo spregevole, ignobile e vile divertimento di sopraffare, umiliare e percuotere un minorenne già affetto» da problemi di salute. Accuse tutte sempre respinte dagli indagati, che ora si difenderanno a processo.

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