Clan di camorra azzerato, figlio pentito: libera la moglie dell'ex boss

I giudici: non è più socialmente pericolosa

Patorina Arcone
Patorina Arcone
di Gennaro Del Giudice
Mercoledì 8 Marzo 2023, 08:24
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Per dieci anni è stata rinchiusa nel penitenziario di massima sicurezza de L'Aquila in regime di carcere duro insieme alla terrorista delle Br Desdemona Lioce. Tra le poche donne (circa una dozzina) che in Italia sono state condannate al 41-bis c'è anche la puteolana Partorina Arcone, 66 anni, moglie del boss Salvatore Pagliuca detto "'o biondo" e madre del pentito Procolo Pagliuca, che da ieri è a tutti gli effetti libera, senza più alcuna restrizione.

Il Tribunale di Napoli ha revocato la misura della sorveglianza speciale, per tre anni con l'obbligo di soggiorno nel comune di Pozzuoli, richiesta dal Questore in seguito alla scarcerazione avvenuta lo scorso dicembre. Per i giudici, anche in considerazione della sua età, quella donna non è più da ritenersi "socialmente pericolosa". Arcone era stata arrestata nel giugno del 2010 con altre 83 persone per associazione a delinquere di stampo camorristico durante la maxi operazione "Penelope" che smantellò i clan Longobardi e Beneduce di Pozzuoli e condannata a 14 anni e 8 mesi, dieci dei quali trascorsi al 41-bis.

Difesa dall'avvocato penalista Diego Di Bonito, la 66enne è riuscita ad incassare l'ok del Tribunale anche in virtù della lunga detenzione in regime di carcere duro che "ha provato la detenuta la quale, separata dai familiari, ha subito anche la perdita di tre fratelli".

Oltre allo stato psico-fisico della donna, i giudici hanno tenuto conto dell'attuale scenario camorristico flegreo, totalmente mutato rispetto agli anni antecedenti il 2010 quando i Pagliuca, all'epoca alleati con i Sarno di Ponticelli, fungevano da cosca satellite del clan Longobardi impegnati nella faida contro i Beneduce.

A ciò si aggiunge il quadro familiare che vede il marito Salvatore Pagliuca condannato all'ergastolo e detenuto in regime di 41-bis a Novara; il pentimento del figlio Procolo; la detenzione in casa lavoro dell'altro figlio Mario Pagliuca; gli arresti domiciliari del genero Salvatore Baldino; l'adesione al programma di protezione della figlia e dei nipoti dopo le vendette trasversali subite in seguito al pentimento di Procolo Pagliuca. Situazioni che hanno depotenziato fino ad annullare il clan e che, ad oggi, fanno escludere un eventuale ritorno della donna sullo scenario camorristico.

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