Campi Flegrei, vie di fuga: Napoli non ha un piano, il bando è andato deserto

Progetto sulle vie di esodo da aggiornare l’ultimo risale al 2012, non è più adeguato

Il tempio di Serapide a Pozzuoli
Il tempio di Serapide a Pozzuoli
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Martedì 12 Settembre 2023, 00:00 - Ultimo agg. 17:56
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I sussulti della terra nell’area flegrea riportano a galla, con vigore, la questione del piano di fuga. Pozzuoli ci sta lavorando mentre Napoli è ancora ferma al palo: è andato deserto qualche settimana fa il bando per la ricerca di un team di esperti in grado di predisporre il piano di esodo comunale della città. Non è stato ancora presentato un nuovo bando, l’unico attualmente disponibile risale al 2012, troppo vecchio per poter essere considerato utile.

La questione del piano di fuga di Napoli s’è presentata con vigore perché dal comune di Pozzuoli Annamaria Criscuolo, responsabile dell’ufficio di Protezione Civile, in una nota scritta ha affrontato il tema del locale piano di evacuazione che «con riferimento alle zone di Agnano Pisciarelli e all’ultimo tratto di via Napoli è stato chiesto al Comune di Napoli, in sede di Tavolo di pianificazione vulcanica, di poter far transitare i residenti sul territorio del Comune di Napoli per agevolare l’immissione in Tangenziale in direzione nord dai cancelli di Agnano e Italia 90 e, al momento, si sta lavorando congiuntamente per verificare la fattibilità di tale ipotesi. Solo all’esito di tale valutazione potranno essere formalizzate le soluzioni concordate». 

Di fronte a questa evenienza, Palazzo San Giacomo ha risposto con una breve nota nella quale si spiega, fra l’altro, che «il Comune di Pozzuoli non ha mai prodotto un elenco ufficiale che certificasse l’impossibilità di allontanare i propri cittadini residenti in via Agnano Pisciarelli e via Napoli se non attraverso il territorio del Comune di Napoli». 

Insomma, Napoli sostiene di non aver avuto nessuna richiesta in forma ufficiale e, da Pozzuoli, la dottoressa Criscuolo chiarisce di averne «solo parlato a un tavolo condiviso, senza aver mai prodotto richieste ufficiali». 

La questione, però, va ben oltre il palleggiamento di parole fra Napoli e Pozzuoli.

In realtà Palazzo San Giacomo, anche di fronte a una richiesta formale, non avrebbe potuto fornire una risposta, perché non ha a disposizione nessun piano di esodo per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei.

In realtà l’amministrazione napoletana ha provato a colmare la lacuna. Quel piano di fuga è determinante e va aggiornato con rapidità per adeguarsi alle richieste che Regione e Governo ormai presentano da un lustro. Così lo scorso giugno la Giunta ha diramato un bando per il progetto di esodo che avrebbe dovuto comprendere la redazione del piano, la creazione di una rete informatica di supporto, la realizzazione di un piano di comunicazione per i cittadini e un costante monitoraggio nel tempo: cifra offerta 122.959 euro più Iva. Alla scadenza del bando, lo scorso 24 luglio, s’è scoperto che non era arrivata nemmeno un’offerta. Pochi soldi e troppo lavoro. Nessuno s’è fatto vivo e il Comune è rimasto bloccato: con un piano di esodo inadeguato e nessuno al lavoro per aggiornarlo.

La questione del piano d’emergenza per lasciare rapidamente i luoghi potenzialmente colpiti da emergenze di Protezione Civile, dovrebbe essere all’ordine del giorno in un territorio a rischio sismico e vulcanico. Lo confermano le parole scritte dalla responsabile Protezione Civile di Pozzuoli: «Il nostro piano di evacuazione è riferito al rischio vulcanico. È pertanto opportuno chiarire che le vie di fuga previste in tale piano non sono state pensate in risposta alle attuali crisi bradisismiche per le quali al momento si sta lavorando nell’ottica di individuare misure finalizzate ad aumentare la resilienza ed una migliore convivenza con detto fenomeno e che, ad ogni modo, tutte le vie di fuga individuate nel piano sono al momento utilizzabili».

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Insomma, Pozzuoli dimostra attenzione ai pericoli e prova a cercare soluzioni adeguate in caso di fuga dal territorio. Napoli, invece, sonnecchia. Dal giorno in cui è andato deserto il bando per la redazione del piano di esodo, non è stata ancora presentata una nuova documentazione, non è stata aperta una nuova gara: tutto tace.

Eppure proprio nella documentazione allegata al bando ci sono dettagli che vanno tenuti a mente, costantemente: la zona rossa in caso di eruzione dai Campi Flegrei comprende interamente i quartieri di Chiaia, Posillipo, Soccavo, Pianura, Bagnoli e Fuorigrotta mentre include parzialmente i quartieri San Ferdinando, Montecalvario, Arenella, Chiaiano e Vomero. Più di 400mila napoletani esposti a rischio potenziale per i quali non c’è un piano di fuga in caso di emergenza. 

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