Caos ospedale, medico denuncia: «Servono personale e macchine»

La cardiologa: "Rianimazione chiusa da mesi"

Caos ospedale, medico denuncia
Caos ospedale, medico denuncia
di Massimiliano D'Esposito
Venerdì 9 Febbraio 2024, 07:25
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Pazienti in barella per giorni, prima di essere accolti nelle stanze dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Sorrento o in altri presidi. Malati che stazionano all'interno di ambulanze o in sala d'attesa. Ad accendere i riflettori sui problemi del nosocomio costiero è un medico di base che ha vissuto sulla propria pelle di figlia i disagi nonostante la buona volontà di chi lavora nella struttura. «Lancio un appello afferma Marialaura Gargiulo affinché si possa realizzare una sanità adeguata ai cittadini ed ai turisti che affollano il nostro territorio e potenziare quello che abbiamo, cercando di riaprire al più presto la rianimazione ed aumentare personale e risorse. I giovani medici, anche locali, disertano i concorsi e preferiscono andare altrove, chiediamoci perché».

La sua esperienza risale a qualche settimana fa. «Sono un medico di base, una cardiologa che esercita da quasi 40 anni spiega -.

Questa volta scrivo come figlia di una paziente che, a seguito molto probabilmente di un Covid misconosciuto, in pieno benessere, ha avuto una crisi respiratoria dovuta ad una grave polmonite bilaterale. È stata prontamente soccorsa, avrebbe avuto bisogno di un ricovero in rianimazione per il monitoraggio e per la criticità, ma il reparto è chiuso da mesi, o essere trasferita in ambiente pneumologia. Alla fine è stata ricoverata in medicina d'urgenza dove ho trovato massima disponibilità della primaria e del personale, il cui lavoro è aumentato per la presenza di molti casi mentre il reparto e interdetto agli esterni per la tutela degli ammalati, quasi tutti molto complessi e non autosufficienti».

Tra l'altro nei giorni scorsi la stessa unità operativa ha vissuto anche un'altra emergenza: due casi di H1 N1, la cosiddetta febbre suina. Le due anziane colpite dal virus sono state trattate con antivirali. Ora per fortuna stanno per essere dimesse. Fatto sta che il loro ricovero ha creato ulteriori problemi ad una assistenza già in affanno. Un motivo in più per sollecitare l'avvio dei lavori per la costruzione del nuovo ospedale unico della penisola sorrentina che dovrebbe sorgere al posto del distretto sanitario di Sant'Agnello.

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Al momento l'iter è bloccato a causa dello stop imposto dall'amministrazione comunale per presunte lacune progettuali. E mentre si attende l'esito dei ricorsi la situazione diventa sempre più insostenibile. «In questi giorni ho visto chi cerca soluzioni altrove, chi urla, chi cerca di cavarsela in ogni modo e da medico, da figlia, da cittadino e da potenziale paziente voglio lanciare un appello ai sindaci, ai politici, ai colleghi, alle associazioni ed a chi voglia portare avanti questa voce: una parola per l'ospedale unico. Non entro nel merito delle ultime decisioni, di sospenderne la costruzione, non sono un tecnico, anche se ritengo necessaria la sua realizzazione nei modi corretti conclude Gargiulo -. Ma anche se fosse costruito ci vorrebbero 10 anni per andare a regime. I cittadini della penisola sorrentina hanno bisogno ora di un ospedale con personale adeguato, con macchinari, con reparti per questi casi. In estate la nostra popolazione triplica e non si può andare avanti così».

In effetti qualcosa sembra muoversi. Dall'Asl Napoli 3 Sud fanno sapere che il nuovo reparto di rianimazione al primo piano del presidio sorrentino è pronto e mancano solo i collaudi degli impianti: nel giro di un paio di settimane dovrebbe essere operativo. Il direttore generale Giuseppe Russo ed il suo staff consegneranno al primario, Matilde De Falco, una unità operativa all'avanguardia, con 8 posti letto invece dei 6 di cui si disponeva in precedenza, per garantire un importante salto di qualità all'assistenza sanitaria in Costiera.
 

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