Capri, la parrocchia sfratta gli inquilini: «I poveri rischiano di non avere più casa»

La parrocchia di Santo Stefano ha nell'isola numerose proprietà, studi professionali e negozi

Capri, la parrocchia sfratta gli inquilini
Capri, la parrocchia sfratta gli inquilini
di Anna Maria Boniello
Giovedì 23 Novembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 24 Novembre, 07:31
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Dall'overtourism all'emergenza case, due facce della stessa medaglia che hanno fatto l'allarme dell'Unione consumatori isola di Capri quando si è appreso che addirittura la Parrocchia ha attivato procedure di sfratto e rilascio di immobili affittati anche cittadini meno abbienti. Si tratta di immobili donati alla Chiesa per sostenere chi è in stato di bisogno. I destinatari però non sono solo famiglie, ma anche associazioni di volontariato o che operano nel sociale, ci sono persino locali di negozi nell'elenco di proprietà della parrocchia.

Il caso è stato portato alla ribalta dall'Unione consumatori e subito ripreso dal deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha rimarcato con pesanti giudizi le procedure messe in atto nei confronti di persone che pur vivendo in un'isola considerata ad alto reddito non possono permettersi di affrontare affitti salati.

La parrocchia di Santo Stefano ha nell'isola numerose proprietà, studi professionali, negozi in zone celebri come via Vittorio Emanuele, la Piazzetta, via Ignazio Cerio, via Marina Grande e persino Palazzo a Mare.

Tutto questo è scritto nel documento dell'Unione consumatori che si è fatta carico del problema accogliendo la segnalazione di numerosi iscritti, anche di cittadini non investiti dal caso. Puntando l'indice contro quelle abitazioni private che in piena estate si trasformano in B&B, case vacanza e affitti brevi, l'Unione consumatori ha fatto proprie le parole del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana: «Nelle città turistiche si preferisce guadagnare trasformando gli appartamenti in bed and breakfast, piuttosto che affittare a prezzi calmierati alle famiglie o a studenti. La somma di egoismi fa perdere di vista il rapporto tra la proprietà e il bene comune, tra i beni privati e la loro destinazione universale».

Il documento dell'Unione consumatori chiede un confronto diretto per risolvere un'inaspettata emergenza: «Certi che comprendiate a pieno le ragioni dei cittadini e dei fedeli, invitiamo ad ascoltare i principi cardine di frequente richiamati da Papa Francesco». E di fronte al fenomeno che ha investito Capri come un'onda anomala, qual è la ricerca di un'abitazione, che in alcuni casi costringe gli abitanti a lasciare l'isola, interviene su questo scottante argomento l'assessore alle Politiche sociali ,Salvatore Ciuccio, che già si era prodigato per risolvere lo sfratto alla sede di Marina Grande di proprietà della Chiesa e locata alla Coop Luna che si occupa dei disabili.

«Questa moda - dice Ciuccio - di trasformare abitazioni e ville in attività extra alberghiere sta creando un mercato parallelo a quello degli storici alberghi isolani. Purtroppo tutto ciò è stato reso possibile dalle normative in vigore da qualche anno, che non pongono limitazioni e che diventa ancora più grave nelle località a vocazione turistica, soprattutto nelle piccole isole che non possono farsi carico di ospitare più persone di quelle previste dai passati regolamenti edilizi. Anche in questi casi continua l'assessore Ciuccio l'amministrazione è pronta a intervenire come già è intervenuta per la Cooperativa per i disabili per trovare un punto di equilibrio tra le esigenze di chi vuol conseguire un reddito e di chi invece, cittadino caprese storico, non trova una dimora».

Sul problema denunciato dalla sezione dell'Unione consumatori, l'amministrazione si rende disponibile a collaborare sia con la Parrocchia che con l'Unione con lo scopo di risolvere il problema che colpisce quei cittadini capresi meno abbienti che si trovano già in difficoltà e non possono essere privati di un'abitazione. E sulla scia dell'assessore alle Politiche sociali, l'Unc conclude: «Ora la parola passa alla Parrocchia che dovrà dare un segnale chiaro e definitivo». 

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