Dylan Dog sbarca a Capri in una speciale edition a colori

Uno dei più iconici fumetti della Sergio Bonelli Editore giunge sull’isola azzurra e incontra Axel Munthe

Dylan Dog Color Sergio Bonelli Editore
Dylan Dog Color Sergio Bonelli Editore
di Anna Maria Boniello
Domenica 12 Novembre 2023, 13:13 - Ultimo agg. 13 Novembre, 18:20
3 Minuti di Lettura

CAPRI – Dylan Dog sbarca a Capri in una speciale edition a colori. Uno dei più iconici fumetti della Sergio Bonelli Editore giunge sull’isola azzurra e incontra Axel Munthe, il corsaro Khayr al-Dīn Barbarossa e l’imperatore Tiberio. Un viaggio onirico come si addice al format di Dylan Dog, indagatore dell’incubo, che si snoda in una storia scritta da Bruno Enna e disegnata da Piero Dall’Agnol per l’albo “Dylan Dog Color Fest” numero 47 dal titolo “Tre fantasmi” appena uscito nelle edicole.

«La storia – spiega Barbara Baraldi la curatrice della Sergio Bonelli Editore – ci porta in viaggio in un luogo inaspettato, che a volte possiamo trovare dentro di noi: quel posto dove ci siamo sentiti a casa, e dove un giorno vorremmo ritornare”. E sfogliando l’albo si possono ammirare tavole a colori raffiguranti la piazzetta di Capri con il suo simbolo per antonomasia, la torre campanaria, e inoltre non potevano mancare tra i disegni dell’autore di questo Dylan Dog che sull’isola è già andato a ruba, tanto da costringere i collezionisti e gli appassionati di comics a reperire altre copie in giro per fumetterie, edicole di Napoli e provincia e attraverso lo shopping on line, i Faraglioni e la Grotta Azzurra.

In particolare, all’antro dai riflessi di colore blu cobalto sono dedicate varie “scene” con tanto di incontro tra il personaggio e le sirene. Di grande impatto, poi, una tavola che raffigura Dylan Dog che incontra un uomo di bianco vestito, con bastone e cappello. Si tratta di Axel Munthe, il medico scrittore svedese, che nell’albo della Bonelli viene presentato come “lo psichiatra filosofo».

Video

I disegni che raffigurano, inoltre, un uomo dagli abiti ottomani e dal volto barbuto, sono un tributo all’ammiraglio e comandante della flotta turca Kaireddin, meglio conosciuto come Barbarossa che nel 1534 compì una terribile incursione sulle coste tirreniche, sbarcando anche a Capri. Non potevano mancare, infine, raffigurazioni e riferimenti al “divino imperatore”, ovvero Tiberio a capo dell’Impero Romano quando scelse l’isola azzurra come sua località vacanziera e non solo, eleggendola anche a sede periferica dell’impero stesso, dalla quale governare a distanza Roma.         

© RIPRODUZIONE RISERVATA