Il ritorno dei Gigli: la ballata di Nola tra fede e spettacolo

Dopo il Covid riprende l'antica festa, in cattedrale l'omaggio a San Paolino

La ballata dei gigli
La ballata dei gigli
di Carmen Fusco
Domenica 25 Giugno 2023, 09:27 - Ultimo agg. 26 Giugno, 13:24
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I nodi delle corde che hanno tenuto ancorati i gigli alti 25 metri ai palazzi del centro si sciolgono questa mattina presto. Le spalle dei cullatori fremono, la fanfara accorda gli strumenti, uno dopo l'altro gli spettatori diventano folla, i maestri di festa sono pronti a dare il comando, il fischio d'inizio: si parte. Anzi, si riparte dopo Il Covid. Ma prima tutti in cattedrale per rendere omaggio a Paolino, il santo per quale, e da secoli, una intera città si mobilita, si agita. Si emoziona.

È per lui la Festa dei Gigli di Nola, è per lui un rito di fede che diventa spettacolo, attrazione, show. Si muovono gli otto obelischi che rappresentano ognuno le corporazioni artigiane che, secondo una storia che si perde nella notte dei tempi, si recarono a rendere omaggio al vescovo della città che fece ritorno dalla prigionia dopo aver ottenuto la libertà per il figlio di una vedova. In mano candidi gigli poi diventati macchine da festa che ballano per un giorno e più al ritmo della musica e della passione. Tutti diretti in piazza, dove si erge imponente quel Duomo dal quale tra qualche ora la statua d'argento di San Paolino, padre della Chiesa e patrono in secondaria della Campania, uscirà per diventare protagonista del momento più bello di una domenica attesa da quattro anni. Tutti allineati ai lati di un perimetro delimitato dai palazzi e dal municipio dai cui balconi si affacceranno in tanti. La barca, presidio delle radici che tengono saldamente ancorata una tradizione che resiste ai secoli e alle mode, sarà posizionata al centro di un palcoscenico dove non ci sono comparse perché ciascuno è decisivo in una narrazione che parla di sentimenti e di fede, di esibizioni e di smodata allegria. È la domenica della ballata, la prima parte di una giornata che si concluderà con la benedizione dei Gigli da parte del vescovo Francesco Marino che poi affiderà alla comunità il messaggio di speranza e di incitazione affinchè, nella vita privata come in quella pubblica, si ispiri ai valori di fratellanza, tolleranza, amicizia e solidarietà che hanno ispirato la vita del compatrono di Nola e che mai come oggi e mai come in un territorio ultimamente scosso da tragedie come quella che si è consumata pochi giorni fa a Pomigliano ha bisogno di riflettere e di interrogarsi. Intanto l'orologio segnerà le 14, poco più o poco meno. Il tempo di una pausa e la domenica della ballata cederà il posto alla processione dei Gigli che, uno dopo l'altro e secondo un rigoroso ordine stabilito dalla tradizione, si susseguiranno tra le strette stradine del centro storico dove dovranno affrontare impegnative prove ed un percorso dove l'ultima tappa è rappresenta dal vicolo di Piciocchi.
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Appuntamento imperdibile che si prevede ancor più affollato delle edizioni pre Covid: gli hotel e B&B sono sold out e le presenze che si sono registrate negli ultimi giorni lasciano immaginare che oggi i visitatori saranno numerosissimi. Quanto basta per mettere in piedi un massiccio piano di sicurezza e per attivare il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica oltre che il tavolo tecnico presso il commissariato di pubblica sicurezza di Nola.
La città sarà presidiata da centinaia di rappresentanti delle forze dell'ordine mentre sono state predisposte vie di fuga ed allestite aree per i soccorsi garantiti anche dalla presenza di personale medico e di ambulanze. «Da questa festa dice non a caso il sindaco Carlo Buonauro cerchiamo di coniugare tradizione ed innovazione nella duplice direzione della responsabilità e della solidarietà».

Imponente anche la macchina organizzativa che quest'anno per la prima volta ha predisposto un servizio trasporti dedicato, grazie ad una convenzione con Vulcano Buono ed Eav. Dopo aver parcheggiato nelle aree di sosta del centro commerciale una navetta accompagnerà gli ospiti fino al centro della città.

Tra le novità, messe in campo dalla fondazione festa dei Gigli, anche il marchio registrato che aggiunge un ulteriore elemento di esclusività all'evento iscritto nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale Unesco ed il merchandising ufficiale con le t-shirts da collezionare. Infine l'area food che da ieri è stata allestita nell'ex mercato ortofrutticolo: trenta le postazioni per soddisfare tutti i palati. Tra gli altri sarà presente anche Puok, segnalato da Gambero Rosso nella top list dei migliori panini da provare in Campania. «Si amplia l'offerta delle esperienze da vivere nella Festa dei Gigli spiega Francesco De Falco, presidente della Fondazione Festa dei Gigli -. L'obiettivo è quello di rendere la permanenza in città quanto più ricca di servizi e di attrazioni. In questo caso abbiamo puntato a delle vere eccellenze, garanzia di qualità e tipicità». «Un grande sforzo sul piano della promozione sottolinea Armando Vallone, direttore artistico della Fondazione affinché questo straordinario patrimonio immateriale possa coinvolgere l'intero territorio in un processo di crescita».

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