Clochard ucciso a Pomigliano, orrore sul web: il massacro postato su Facebook dagli assassini minorenni

Ecco le ultime parole del ghanese ucciso: «Mi piaci, io sono bravo»

Il manifesto di Pomigliano per Frederick
Il manifesto di Pomigliano per Frederick
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Sabato 24 Giugno 2023, 23:00 - Ultimo agg. 25 Giugno, 17:05
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«Mi piace tutti e due, perché io bravo...». Sono queste le ultime parole di Frederick Akwasi Adofo, il 40enne ghanese massacrato di botte domenica scorsa, mentre era nel suo giaciglio ricavato in una strada di Pomigliano d’Arco. Parole pronunciate mentre “dava il cinque”, in segno di saluto e di amicizia, ai due ragazzini che lo avevano aggredito in un primo momento senza alcun motivo.

Il resto della storia è maledattamente nota: Frederick, dopo aver pronunciato la frase “io bravo”, si volta e cerca di raggiungere di nuovo il proprio letto, ma viene brutalmente colpito al volto, tanto da cadere a terra.

Segue un pestaggio violento e gratuito, che ha convinto il giudice a tenere in cella i due minori accusati per omicidio volontario con l’aggravante della crudeltà. 

Una storia che si arricchisce di nuovi particolari, alla luce di due video che stanno circolando sui canali social, in particolare via facebook. Due video al vaglio dei carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, che sarebbero stati fatti dagli aggressori di Frederick, poi postati nel corso della notte, quando i due malviventi ignoravano di aver ucciso un uomo inerme. 

Materiale delicato, conviene raccontare in modo asettico le indagini finite al centro del fascicolo sulla storia di Pomigliano d’Arco: in un primo video, si nota uno dei due ragazzini che si avvicina a Frederick che è disteso a dormire; lo colpisce con violenza, mentre il complice filma la scena con il suo cellulare. Seguono risate di compiacimento. In un secondo video, invece, la scena clou, raccapricciante: i due cercano un approccio con Frederick, che si limita a dire “mi piaci tutti e due, io bravo”, ricambiando il gesto del “cinque” con il palmo delle mani di quei due ragazzini. Poi l’aggressione finale e mortale. 

Un contenuto altamente verosimile, secondo chi ha avuto modo di vedere le scene finite su facebook, che basterebbe da solo a confermare il corto circuito tra vita reale e dimensione social dei due picchiatori: l’aggressione a Frederick non era una bravata fine a se stessa, ma qualcosa da postare sui social. Il fine era TikTok o Facebook, a questo punto unico orizzonte mentale di chi si nutre di pane, violenza e like. Scene che saranno passate al setaccio dagli inquirenti, in una storia nella quale i due indagati hanno fornito la loro versione nel corso dell’interrogatorio venerdì mattina. In sintesi, i due hanno sostenuto di aver aggredito il cittadino ghanese al termine di un litigio nato da una provocazione. Difesi dai penalisti Umberto De Filippo e Eduardo Izzo, i due indagati non sono stati ritenuti credibili, alla luce dei video ricavati dal circuito di videosorveglianza presente sul posto. Ora però ci sono anche i due filmati fatti in proprio, realizzati da uno dei due aggressori, probabilmente postati nelle ore successive la violenza consumata, proprio mentre Frederick viveva la sua agonia in strada. 

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Omicidio volontario, dunque, con l’aggravante della crudeltà e dei futili motivi, ora più che mai confermato dalle immagini che stanno girando sui social e che hanno allertato gli inquirenti. Facile immaginare che nelle prossime ore, si procederà a raffrontare gli abiti indossati dai protagonisti dei due video apparsi sul web con gli indumenti sequestrati al momento degli arresti.

Altro aspetto decisivo per chiudere il cerchio potrà essere fornito da quanto emerge dalla autopsia. Martedì mattina il conferimento di incarico, per i primi di luglio l’inizio degli accertamenti irripetibili. Centrale in questa vicenda è il fattore tempo. A che ora è morto Frederick? Stando alla primissima ricostruzione, lunedì mattina uno dei residenti nella zona in cui è avvenuto il doppio pestaggio ha dato l’allarme. Poi sono intervenuti i carabinieri, che hanno avuto il merito di dare subito inizio a una indagine per omicidio, come per altro riconosciuto dal consolato ghanese, che ha allertato in queste ore tutti i concittadini presenti sul territorio su come comportarsi in caso di aggressione. Restano agli atti le ultime parole di un uomo mite e sorridente, come raccontato dal video del delitto: «Mi piaci tutti e due - dice in un italiano stentato - io bravo».  

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