«Frederick ucciso con crudeltà», video choc incastra due ragazzi

Incastrati dai profili social: potrebbero fare parte di una babygang

Frederick Akwasi Fodo
Frederick Akwasi Fodo
di Pino Neri
Giovedì 22 Giugno 2023, 00:00 - Ultimo agg. 17:21
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Secondo gli inquirenti è stata la telecamera di un esercizio commerciale ubicato sul luogo del delitto a incastrare gli assassini del povero Frederick Akwasi Fodo, il quarantenne clochard africano picchiato a morte a Pomigliano d’Arco nella notte tra domenica e lunedi.

Ieri pomeriggio infatti i carabinieri, dopo aver visionato le registrazioni della telecamera, hanno identificato e infine fermato due ragazzi di appena sedici anni. Sono amici e sono entrambi del centro vecchio della cittadina nonché fortemente sospettati di aver ammazzato Frederick a calci e pugni per motivi futili e con la precisa volontà di uccidere. Decisivi ai fini della svolta di quest’indagine sono risultati i filmati ma anche i profili social dei minorenni ora accusati di omicidio volontario. Profili agghiaccianti in cui si vedono i due giovani inneggiare alla violenza con coltelli e bastoni retrattili. Quindi, al termine di una lunga serie di riscontri incrociati, i carabinieri hanno informato la procura dei minori di Napoli ed è stato spiccato un mandato di fermo di indiziato di delitto a carico dei due ragazzi. 

I due sono stati prelevati dai militari dalle loro case intorno alle tre del pomeriggio di ieri e portati nella vicina caserma Carlo Alberto Dalla Chiesa di Castello di Cisterna.

Qui il sostituto procuratore della procura per i minorenni di Napoli, Raffaella Tedesco, ha parlato con loro per quasi cinque ore. All’esterno della caserma c’erano i parenti dei fermati, i genitori, gli zii, i nonni, i fratelli e le sorelle. Tutte persone dall’aspetto molto umile, gente di estrazione popolare impegnata in lavori saltuari e di condizione economica molto modesta. 

Verso le otto della sera i giovani in stato di fermo sono usciti dalla caserma e sono stati infine trasferiti a bordo di due auto dei carabinieri presso il centro di detenzione per i minori dei Colli Aminei, nella zona collinare di Napoli. Entro quarantotto ore dovranno essere sottoposti all’interrogatorio di garanzia all’esito del quale il fermo dovrà essere convalidato o meno dal giudice per le indagini preliminari. Nel frattempo la procura dei minori tiene a sottolineare che i due sedicenni fermati sono per il momento soltanto dei semplici sospettati. Ma gli indizi sono di quelli pesanti. 

L’identificazione dei minori accusati di uno dei delitti più atroci degli ultimi tempi è avvenuta soprattutto attraverso i filmati delle telecamere di videosorveglianza. In uno di questi filmati si vedono un ragazzo di corporatura normale e un altro giovane molto corpulento mentre dopo le due di notte picchiano selvaggiamente Frederick nell’area che si trova tra il Parco Pubblico Delle Acque e il supermercato in cui il senza fissa dimora aiutava gli avventori a fare la spesa in cambio di qualche centesimo. Secondo i carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, diretti dal maggiore Pietro Barrel, e del nucleo investigativo, diretti dal maggiore Andrea Coratza, l’aggressione all’immigrato, terribilmente violenta, sarebbe scattata senza nessun motivo particolare. 

Video

Gli assassini si sono accaniti su Frederick sferrando una serie innumerevole di calci su tutto il corpo della vittima. Determinanti sono stati i calci inferti alla testa del clochard. I due teppisti si sono poi allontanati verso le loro case, nelle stradine del vicino centro vecchio di Pomigliano, tra via Roma e via Napoli. Frederick però era ancora vivo. Si è trascinato fino alla strada di solito più trafficata, via Principe di Piemonte, urlando per il dolore ma è stato ritrovato da un passante in quelle condizioni solo il mattino seguente. Frederick è morto nella giornata di lunedi al pronto soccorso dell’ospedale di Nola a seguito di un’emorragia cerebrale causata dai calci in testa. Ma anche tutto il resto del corpo risulta pesantemente colpito. Il corpo del quarantenne si trova intanto all’obitorio del Secondo Policlinico. È una storia del disagio sociale. I due sedicenni fermati, I.C.M. e A.F., hanno abbandonato la scuola da tempo, dopo la terza media. 

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