Il Santuario "ingabbiato" riconosciuto bene culturale

Il ministero: chiesa dell'Annunziata di interesse storico e artistico. Ma resta il nodo delle impalcature

La chiesa dell'Annunziata
La chiesa dell'Annunziata
di Maria Rosaria Ferrara
Lunedì 13 Marzo 2023, 07:28
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Dopo anni di battaglie, incartamenti e riunioni, arriva un primo riconoscimento per il Santuario dell'Annunziata. Una delle chiese più antiche della città, il luogo che custodisce la compatrona Madonna della Pace è stato dichiarato dal ministero della Cultura monumento di interesse storico e artistico. Il riconoscimento vale per il Santuario e per il suo campanile. Un passo in avanti verso la riqualificazione di uno dei luoghi simbolo della terza città della Campania.

Al suo interno c'è un cassettonato ligneo del 1600 con tele dei grandi maestri dell'epoca come Massimo Stanzione. C'è da evidenziare che la prima opera pubblica proprio di Stanzione era custodita nell'Annunziata e ora la Sovrintendenza sta provvedendo al suo restauro.

L'iter per il riconoscimento è stato avviato circa 5 anni fa dal precedente rettore, don Vincenzo Apicelli, e dal collaboratore del Santuario Raffaele Grasso. Dopo innumerevoli richieste all'Asl Napoli 2 nord, che è proprietaria del Santuario, e alla Sovrintendenza, solo ora è giunta la notizia.

Cosa cambia nei fatti per la chiesa? Con questa dichiarazione di interesse culturale, il ministero tutela l'immobile su cui ci sarà una maggiore attenzione da parte di tutti gli enti interessati e la possibilità di accedere a fondi per la riqualificazione. La chiesa è infatti ingabbiata da impalcature da oltre 20 anni per lavori di ristrutturazione e restauro mai eseguiti. «Questo riconoscimento è un primo bullone svitato dal ponteggio dell'Annunziata - commenta Raffaele Grasso, che come architetto ha avviato e portato avanti l'iter con don Vincenzo - Inizia una nuova storia per il nostro Santuario ma c'è ancora tanto lavoro da fare». Negli anni sono stati numerosi gli appelli a riqualificare il bene da parte dell'ex rettore don Vincenzo Apicelli, che da ieri, tra l'altro, è il nuovo parroco di San Nicola dove è stato accolto con una celebrazione officiata dal vescovo di Aversa, Spinillo. Apicelli lascia in eredità al nuovo rettore, don Luigi Pugliese, l'importante riconoscimento: «Abbiamo tanto lavorato in silenzio e con discrezione - commenta don Apicelli - Ora c'è una grande opportunità per la città che può tornare ad avere la ricchezza e la bellezza di quel luogo che ci è tanto caro. Il nuovo rettore potrà continuare nel solco di quello che abbiamo cercato di costruire in questi 24 anni». «Finalmente si muovono importanti passi concreti sul percorso della valorizzazione del nostro patrimonio storico, artistico e pure archeologico» commenta il sindaco Pirozzi.

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Per la chiesa di piazza Annunziata non c'è pace dal lontano 2001, da quando furono posizionati ponteggi che sarebbero dovuti servire per mettere in sicurezza il cassettonato ligneo a seguito di alcuni crolli. I lavori non sono mai partiti ma le impalcature sono sempre lì. Lo scorso anno è subentrato il problema della presenza di piccioni all'interno della chiesa, le cui deiezioni si ritrovavano persino sui banchi. Una situazione indecorosa dovuta a un vetro rotto nella cupola. Ora persiste un serio problema di infiltrazioni all'ingresso della chiesa che sta ulteriormente danneggiando il cassettonato. Negli anni sono falliti i tentativi della curia di Aversa e del Comune di acquisire il Santuario. Così si deve attendere che intervenga l'Asl ma, nei vari rimpalli di competenze tra tutti gli enti coinvolti, il Santuario più importante della città rischia di perdere ciò che di più prezioso ha al suo interno.
 

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