Intervento a Boston, i genitori di Mariarosaria: «Ora aiuteremo gli altri»

La famiglia Graziuso organizza un evento pubblico per ringraziare la maxi raccolta che ha permesso di "riparare il cuore di nostra figlia"

I genitori di Mariarosaria Graziuso
I genitori di Mariarosaria Graziuso
di Fiorangela d'Amora
Giovedì 29 Giugno 2023, 11:43 - Ultimo agg. 30 Giugno, 10:09
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Sorride e ringrazia i presenti, poi corre in fondo alla sala per ascoltare. Mariarosaria ha un vestito a fiori e i capelli raccolti, solare come sempre e felice di aver ripreso la sua vita. «Grazie a tutti voi che siete qui, grazie perchè avete riparato il mio cuore». Lo voce sottile e poi tanta emozione da parte di tutta la famiglia Graziuso che dopo aver ricevuto tanto ora vorrebbe restituire gratitudine e attenzione. «Nel febbraio di quest’anno abbiamo vissuto il momento più difficile, l’aut aut da Boston era chiaro, operazione entro tre mesi o rischio trapianto - racconta papà Giuseppe - sono rimasto impietrito da quelle parole, non sapevo cosa fare. Mia moglie invece ha reagito subito e avviato quello che per noi è stato un percorso ricco di emozioni, amicizia, forza, solidarietà».

La cifra per l’intervento (200 mila euro) e per la permanenza a Boston, circa 300 mila euro in tutto, è stata interamente coperta dalla raccolta fondi attivata nelle città, dalle associazioni, da cittadini e scuole. «Il giorno più emozionante è stato a Gragnano, un bambino aveva dimenticato la sua donazione e ci donò la sua catenina che aveva al collo con l’immagine di San Ciro. Non ho parole per ringraziare, i bambini ci insegnano con i loro gesti spontanei». Papà Giuseppe si commuove, nei suoi occhi lucidi c’è la sofferenza e la gratitudine. «Oggi Mariarosaria sta bene - racconta mamma Maria - quando litiga e corre per casa con il fratellino io sono felice. Il suono delle loro voci mi dice che va tutto bene. Certo la sua resta una patologia grave, l’intervento sarà superato solo dopo mesi, ora conduce una vita normale, ci hanno impedito solo lo sport agonistico. I controlli li faremo a Roma sempre al Bambin Gesù dove tra l'altro Mariarosaria è nata».

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A Boston il dottor Pedro De Nido è intervenuto per correggere la posizione dei due ventricoli e delle rispettive valvole che in Mariarosaria era invertita. Dopo l’intervento correttivo denominato Doppio Switch (switch atriale + switch arterioso), la piccola di otto anni ha subito anche un altro intervento al Boston Children’s Hospital per inserire un pacemaker. «Abbiamo i dati e fortunatamente in questi giorni è intervenuto solo poche volte - spiega papà Giuseppe - solo quando i battiti scendono troppo». I ringraziamenti sono anche fatti per la famiglia Graziuso che si concretizzeranno in un’associazione nel nome di Mariarosaria per aiutare altri bambini con problemi di cuore. «Stiamo facendo già da ponte per altre tre famiglie italiane che hanno lo stesso problema di nostra figlia, li abbiamo messi in contatto con Boston e stiamo parlando con l’equipe americana per poter abbassare i costi. La sanità americana in questo ambito è più avanti rispetto a quella italiana in tante cose. Io ero in terapia intensiva con mia figlia quando si è risvegliata, ha subito un intervento importante ma gestito con normalità e come se fosse un routine».

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