Ischia, un anno dalla frana: «Così l’isola sta ripartendo»

Oggi la visita del ministro Musumeci: «Saranno premiati gli eroi del fango»

Ischia
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di Adolfo Pappalardo
Sabato 25 Novembre 2023, 23:37 - Ultimo agg. 26 Novembre, 19:47
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Un anno esatto dalla frana, oggi. Un anno da quella notte maledetta in cui sei ore di pioggia intensa innescarono una frana paurosa dal versante nord orientale del monte Epomeo. Una tragedia immensa per Casamicciola che tentava di rialzarsi dal sisma di appena 5 anni prima e si ritrovò a piangere 12 morti. Senza contare i danni enormi di quella colata di acqua e fango che si fermò solo quando arrivò a mare, occludendo tutto lo specchio acqueo del porto. 

E oggi nell’isola si celebrerà una giornata commemorativa per ricordare quella tragedia e ringraziare (con encomi ufficiali che saranno consegnati stamattina) chi, volontari e forze dell’ordine, da quella notte diede i primi soccorsi per giorni e giorni.

Un lavoro di tre mesi solo per ripristinare i servizi minimi di una cittadina completamente paralizzata e attonita dopo quello che era accaduto. 

A Casamicciola, quindi, oggi arriveranno Giovanni Legnini, commissario per la Ricostruzione, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, il vicegovernatore Fulvio Bonavitacola e Nello Musumeci, ministro per la Protezione Civile e Politiche del mare. Ad accoglierli Giosi Ferrandino, eurodeputato che diventa sindaco a giugno, pochi mesi dopo la frana, e deve gestire una situazione ancora d’emergenza. Ma quella di oggi sarà anche una giornata per fare il punto sulla ricostruzione post-frana ad un anno esatto. 

«Il primo pensiero va alle 12 vittime della tragedia dello scorso anno, gran parte giovani e giovanissimi, e alle loro famiglie. Il loro sacrificio estremo costituisce per noi un monito per tutto ciò che deve ancora essere fatto a favore di questa comunità», dice il commissario Legnini che oggi ricorda come «un anno fa l’isola era semiparalizzata, Casamicciola era invasa dal fango ma le situazioni di crisi idrogeologica erano molto diffuse anche negli altri 5 comuni». 

Ancora oggi i segni di quella frana, come cicatrici, sono ben visibili nel comune ischitano che fatica a riprendersi. Non solo per la case sventrate e attività ancora chiuse da allora ma anche per chi ancora non ha una dimora. Erano 1500 gli evacuati un anno fa, di cui la metà in strutture alberghiere, poi il numero cala per fermarsi oggi a 310 assistiti. Con un’emergenza che non ha eguali se bisogna ricostruire non solo per il post frana ma anche per il post sisma. «Tutto è più complicato e faticoso in un processo ricostruttivo che riguarda due catastrofi naturali susseguitesi nell’arco di pochi anni», analizza ieri sempre Legnini riferendosi a Casamicciola. 

 

Oggi, comunque, durante la giornata commemorativa proprio il commissario Legnini farà il punto sulla ricostruzione. Chiusa la fase di somma urgenza, infatti, durata circa 5 mesi, si passa ora agli interventi più strutturali. Divisi tra la ricostruzione vera e propria a quelli di mitigazione del rischio idrogelogico. Sinora infatti la priorità è stata quella della messa in sicurezza, a cominciare dal lavoro di ripulitura degli alvei dove si erano accumulati e stratificati materiali per oltre 70 anni. Canaloni e briglie per il deflusso delle acque costruiti negli anni ‘30 del ‘900, poi lasciati lì senza manutenzione: una delle cause del fango riversatosi su case e strade in quella notte di un anno fa. In totale 181 interventi realizzati quasi per la metà e costati circa 64 milioni di euro. 

Nella seconda fase invece sono previsti altri lavori secondo il piano del dipartimento di protezione civile per circa 27 milioni e oltre 70 interventi per la ricostruzione vera e propria per un totale di 137 milioni (di cui 60 già finanziati). 

Tra questi lavori il capitolo più spinoso: la ricostruzione delle abitazioni distrutte che, per la prima volta, non prevederà alcun consumo di suolo. E, anzi, un migliaio di persone si prevede di delocalizzarle attraverso incentivi per comprare un altro immobile in unaltra zona sicura dell’isola. 

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Prima dubbiosi, ora gli abitanti di Casamicciola, hanno più paura e non se la sentono di vivere in case a rischio. Qualcuno ha già aderito allo spostamento (sempre sull’isola per evitare lo spopolamento), qualche altro invece si è informato su come fare e ora accarezza l’idea. Mentre a breve dovrebbe essere chiuso l’accordo per il recupero del Pio monte della Misericordia per includere nell’area nuove costruzioni di edilizia pubblica. Nell’attesa che le ferite si possano rimarginare. 

Ma ci vorrà ancora molto tempo per lasciarsi tutto alle spalle. 

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