Ischia, 25 milioni dal governo per la ricostruzione: «Passo importante»

Prorogato di dodici mesi lo stato di emergenza post frana

Le macerie del terremoto
Le macerie del terremoto
di Lorenzo Calò
Martedì 24 Ottobre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 25 Ottobre, 07:25
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Dal governo una ulteriore spinta finanziaria per la ricostruzione di Ischia interessata al momento sia dagli interventi ricostruttivi dopo il devastante terremoto del 21 agosto 2017 sia dalle attività di ripristino successive all'altrettanto sconvolgente frana del 26 novembre 2022. Proprio l'evento alluvionale di circa un anno fa - rappresentando esso una delle prime emergenze che il governo di centrodestra, insediatosi appena un mese prima, si è trovato ad affrontare - si conferma una delle priorità nell'azione dell'esecutivo: un dossier sul quale hanno concentrato l'attenzione sia il vicepremier Antonio Tajani, sia il ministro della Protezione civile Nello Musumeci. Dunque il Consiglio dei ministri, proprio su proposta di Musumeci, al termine della riunione di ieri ha stanziato ulteriori 24.930.000 euro per la ricostruzione dell'isola. Si tratta di risorse che si aggiungono agli stanziamenti precedenti di 2 milioni, di 54 milioni e di 1,13 milioni di euro finanziati in tre tranche. Tecnicamente, si tratta di una ordinanza di Protezione civile che nella sostanza pone le risorse a disposizione del Dipartimento diretto da Fabrizio Curcio e del commissariato di governo guidato da Giovanni Legnini. Tale disponibilità finanziaria è destinata, evidenzia Musumeci, «al completamento delle attività svolte dal commissario delegato per l'assistenza alla popolazione, il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e la gestione dei rifiuti e delle macerie». Lo scorso 5 ottobre, tra l'altro, sempre il Consiglio dei ministri, parallelamente al decreto sull'emergenza sismica e bradisismica nei Campi Flegrei, sempre su proposta del ministro per la Protezione civile, aveva deliberato la proroga di dodici mesi dello stato di emergenza post frana nell'isola verde. Tale provvedimento determina, fra i primi effetti, la proroga della sospensione delle rate dei mutui per tutte le famiglie direttamente colpite dall'evento alluvionale. «Un importante passo in avanti, ringrazio tutto il governo», ha detto Legnini. 

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A circa un anno da quella terribile tempesta di pioggia, fango, frane e smottamenti (dodici le vittime accertate tra cui quattro bambini) è stata la stessa Presidenza del Consiglio, tramite il Dipartimento Casa Italia, a pubblicare appena una settimana fa il report sullo stato dell'arte relativo alla ricostruzione post sisma e post alluvione. Il quadro dei costi è proiettato fino al 2027. Entrambe le vicende sono seguite da un unico commissario, Legnini appunto, nominato di concerto con la Regione Campania. La dettagliata analisi del Dipartimento guidato da Luigi Ferrara riporta la situazione cristallizzata al 15 agosto scorso: gli edifici su cui intervenire sono 1.015 dei quali 241 danneggiati dopo l'alluvione e, di questi ultimi, 55 compromessi in maniera grave.

In ambito ricostruzione privata post sisma, il totale delle risorse stimate ammonta a 493,2 milioni di euro, mentre per la ricostruzione privata post alluvione si prevede un esborso pari a 57,5 milioni di euro. A tali importi vanno aggiunti ulteriori 117,6 milioni di euro per finanziare interventi quali il ripristino delle infrastrutture e servizi (programmate 30 opere pubbliche), la riparazione di edifici agibili e le demolizioni. «In conclusione - evidenzia il rapporto - il fabbisogno complessivo stimato per la ricostruzione privata post sisma e post frana è pari a 668,3 milioni di euro». Per quanto concerne invece gli interventi relativi alla ricostruzione pubblica post sisma si prevede un fabbisogno complessivo pari a 88,3 milioni di euro a cui vanno aggiunti ulteriori 18,3 milioni relativi agli interventi già programmati. I costi per l'urbanizzazione primaria e secondaria, connessi alla ricostruzione post sisma e alle delocalizzazioni, prevedono un totale di 82,6 milioni di euro, mentre per il piano di ricostruzione per gli edifici di culto si prevede un fabbisogno di 26,5 milioni di euro. Il totale del fabbisogno finanziario per la ricostruzione pubblica post sisma ammonta pertanto a 215,7 milioni di euro. Per gli interventi pubblici post frana le risorse finanziarie previste sono di 354 milioni di euro. Complessivamente, per la realizzazione di tutti gli interventi previsti è stata stimata una spesa complessiva di poco superiore ai 1.260 milioni di euro. E oggi in commissione Ambiente alla Camera saranno ascoltati lo stesso Legnini e i responsabili dell'Autorità di Bacino che, d'intesa con la Regione, devono definire il piano stralcio sul rischio idrogeologico dell'isola e quindi il piano di ricostruzione. 

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