Il Comune non ha personale per poter garantire l'apertura e la regolare pulizia dei pochi parchi pubblici e promuove un bando per affidare le aree verdi ai privati. È l'ultima trovata dell'amministrazione per sopperire all'emorragia di dipendenti che, tra quota 100 e raggiunti limiti anagrafici, sta progressivamente privando gli uffici del personale.
Prima il ricorso alle prestazioni dei pensionati, quindi il tentativo di arginare le difficoltà di settori-chiave come l'Anagrafe con i percettori del reddito di cittadinanza e adesso il ricorso a realtà esterne.
Quattro i luoghi che potrebbero finire in mano ai privati: la villa comunale di corso Vittorio Emanuele, il parco Loffredo in via Marconi, il parco Salvo D'Acquisto nella zona del quartiere Sant'Antonio, l'area all'aperto nelle immediate vicinanze di villa Macrina su via Nazionale. A orientare le scelte della giunta, il fatto che ad oggi «l'ufficio verde, parchi pubblici e giardini si legge nel corpo della delibera non dispone di risorse a sufficienza, né di personale né di bilancio, per garantire i servizi essenziali, come lo spazzamento dei viali e lo svuotamento dei cestini presso i parchi cittadini».
Insomma, davvero il minimo indispensabile, come spesso lamentato dai cittadini, tanto che anche la pulizia delle erbacce e la sistemazione dei giardini della villa di corso Vittorio Emanuele hanno richiesto in un recente passato tempi decisamente lunghi. In alcuni casi, poi, sono stati i cittadini a pulire le aiuole della zona, ponendo cartelli con i quali si invitavano i passanti a non riporre rifiuti, trasformando quelle aree come «grandi cestini». Un'attenzione al bene comune che ha portato l'autore del gesto anche a ricevere un pubblico riconoscimento da parte della presidenza del consiglio comunale.
Il rischio però, come avvenuto nel recente passato, è che i privati possano prendere «possesso» dei parchi loro affidati. È accaduto ad esempio nel periodo successivo all'estate e anche dopo le feste natalizie, che iniziative affidate ad associazioni abbiano poi prodotto la sistemazione di giostre a pagamento senza le dovute autorizzazioni. Aspetti prontamente denunciati dalle forze di opposizione. «Una questione che non si riproporrebbe in questa circostanza spiegano i detrattori del provvedimento in quanto nella delibera è stabilito che si possano allestire aree ludiche a pagamento. Ecco perché bisognerà porre la dovuta attenzione al bando che seguirà l'approvazione delle delibera, leggendo con attenzione i criteri che verranno posti alla base della possibile consegna di ville e giardini di proprietà del Comune ai privati».