Baia sommersa, scoperto nuovo marmo

La zona ricade a ridosso della Villa a ingresso a protiro e risale tra il III° o IV° secolo d.C.

Baia sommersa, scoperto un nuovo marmo
Baia sommersa, scoperto un nuovo marmo
di Pasquale Guardascione
Martedì 24 Ottobre 2023, 15:39 - Ultimo agg. 25 Ottobre, 11:01
2 Minuti di Lettura

Una scoperta effettuata in questi giorni a Baia Sommersa, a darne notizia è il Parco Archeologico dei Campi Flegrei: «Nello scorso week end quando il mare ha spostato qualche granello di sabbia in più nella Villa con ingresso a protiro, vicino al ben noto Mosaico delle pelte - si legge nella nota - Tanto è bastato al decano dei subacquei di Baia, Guglielmo William Fragale, del Centro sub Pozzuoli, per intravedere alcuni centimetri quadri colorati e prontamente segnalarli agli uffici del Parco. Si tratta di un pavimento in marmo, ottimamente conservato, di una stanza aperta sul grande peristilio della villa, in cui anche le pareti erano rivestite dello stesso materiale. Una sala da pranzo probabilmente, arricchita sul pavimento da questo disegno a scacchiera realizzato in marmi di diversi colori, provenienti da più parti dell’impero romano. Cipollino, Portsanta, Greco Scritto i nomi dei materiali usati per queste piccole lastre giustapposte che, ad una attenta osservazione, mostrano le tracce di un loro lungo uso, di un riutilizzo. Siamo probabilmente nel periodo Tardoantico, nel III o IV secolo d.C., quando l’intera Villa subisce una importante ristrutturazione, come ci testimonia un altro suo rilevante vano, l’aula basilicale lungo il canale d’ingresso al lacus Baianus. Anche qui un altro articolato pavimento in marmo, già noto da tempo e realizzato con decine di frammenti di diversi colori, ci parla dei lavori svolti più di cent’anni dopo il mosaico delle pelte, a dimostrazione della vitalità di Baia e dei suoi frequentatori fino a pochi decenni prima che il bradisismo portasse tutto questo tratto di costa sotto il livello del mare».

 

Il Parco Archeologico dei Campi Flegrei ha previsto quanto prima un restauro della nuova scoperta. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA