“Scusa papà ma tifo Napoli”, il libro di Gaetano Quagliariello

L'amore per gli azzurri, l'incontro con Maradona e il rapporto con il genitore juventino

La presentazione del libro
La presentazione del libro
di Nello Fontanella
Mercoledì 26 Luglio 2023, 16:43
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L'autore ha raccontato la sua storia di tifoso e come conciliare l'amore per il Napoli con quello di un padre amatissimo ma juventino. Un libro intimo e divertente che parte della passione calcistica cominciata all'età di 5 anni fino all'incontro con Maradona ed al racconto dell'intimo rapporto tra genitore e figlio declinato anche nella dimensione di tifosi di due squadre differenti. Un'amore, quella per la squadra azzurra, nata all'età di cinque anni a bordo della Fiat 1100 bianca di famiglia. 

"Scusa papà ma tifo Napoli”, Gaetano Quagliariello lo ha presentato ieri a Marigliano il libro,  edito dalla casa editrice Rubbettino , che racconta il suo profilo di tifoso spogliandosi delle vesti  professionali che negli anni lo hanno visto autorevole docente universitario dei più prestigiosi atenei,  ministro, parlamentare e giornalista. Una serata di ricordi,aneddoti e, soprattutto, racconti che hanno messo in evidenza la competenza calcistica. Il presidente della fondazione "Magna Carta"  ha svelato i passaggi più intriganti e divertenti del suo libro, stuzzicato dalle sollecitazioni del giornalista Antonio Corbo che per il quotidiano "La Repubblica" firma, tra l'altro, la rubrica "Il Graffio" , di Enrico Fedele che prima da calciatore e poi da dirigente e procuratore sportivo rappresenta uno dei maggiori conoscitori della storia del Napoli calcio,  della moderatrice Mara Esposito e del responsabile nazionale per le politiche per il Sud del partito di Calenda, Paolo Russo che ha promosso l'incontro.

Ed è stato proprio quest'ultimo a mettere in evidenza il "lessico invidiabile" del lavoro di Quagliariello che tra un aneddoto e l'altro «è riuscito a far rivivere a chi il Napoli lo segue da sempre momenti indelebili nei ricordi di ogni tifoso e soprattutto a ripercorrere tappe significative nella storia di una squadra che sono alla base anche dell'ultimo, travolgente successo del terzo scudetto».

Sul futuro della squadra azzurra e sul possibile tricolore, si è concentrato Enrico Fedele secondo il quale «Se resta Osimhen il Napoli è destinato a vincere ancora il campionato: è un trascinatore, prende tutta la squadra sulle proprie spalle». Ma sulla rivelazione di un rapporto tanto esclusivo quanto intimo com'è quello tra padre e figlio si è soffermato poi Antonio Corbo. «Un libro - ha detto il giornalista a proposito del volume firmato da Quagliariello - che risveglia momenti teneri del passato di tutti noi, che descrive la storia di un rapporto tra padre e figlio che proprio nel calcio trova il confronto più dialettico». 

«Quella del  Napoli - ha poi voluto evidenziare Gaetano Guagliariello raccontando in primis i motivi che lo hanno portato a raccontarsi in veste di tifoso - è un pezzo della storia sociale della città, scriverne significa proiettarsi anche nella sua dimensione politica e culturale. E' un libro - ha proseguito l'autore riferendosi, tra l'altro, anche al caso Salerno - che ho scritto di notte, spinto dalla volontà di divertirmi e non di suscitare polemiche. Un libro che mi ha fatto capire cosa rappresenti il Napoli e Napoli  per me.  Ho avuto un'esistenza che non mi ha consentito di vivere nella città partenopea o a Nola: ho  trascorso momenti della mia vita a Bari, Roma, l'Aquila, Forlì, Bologna, perfino Parigi ma mai nella città in cui sono nato». 

Tifoso azzurro nonostante un padre juventino, a Quagliariello sono brillati gli occhi quando ha raccontato dell'incontro con Diego Armando Maradona,  il quale dopo averlo trascurato per parlare con un'altra persona sentì la necessità di avvicinarsi «mentre facevo la fila al buffet" perchè aveva capito di averlo mortificato. "Scusami", disse il pibe de oro, "sono stato scortese con te"». Un'affermazione che secondo l'autore di "Scusa papà ma tifo Napoli", «racchiude il senso della vita e anche della morte di Maradona: la sua generosità»

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