De Luca: «Stop libro di Quagliariello a Salerno? Atto di cafoneria indegno di città civile»

Il governatore nella sua diretta del venerdì parla anche di Meloni e di fondi alla Campania

Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca
Venerdì 30 Giugno 2023, 16:54 - Ultimo agg. 19:28
4 Minuti di Lettura

«C'è stato un atto di cafoneria da parte di qualcuno, a Salerno, che ha contestato il diritto del professore Quagliariello di presentare un suo libro. Chi si permette di bloccare la presentazione di un libro è un cafone, quindi quel salernitano che ha ostacolato la presentazione del libro è un salernitano cafone, doc, indegno di vivere in una città civile». Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, dedicando un passaggio della sua diretta Facebook del venerdì al caso della presentazione del libro di Gaetano Quagliariello, dal titolo «Scusa papà se tifo Napoli», prevista a Salerno e annullata a seguito della polemica innescata da un post del consigliere comunale di Forza Italia Roberto Celano, secondo cui la presentazione di un libro sul Napoli a Salerno era un atto «irrispettoso e provocatorio».

De Luca ha inviato «il mio saluto più cordiale al senatore Quagilariello» augurandosi che «il Comune di Salerno voglia invitarlo a presentare il suo libro»; il governatore ha rivolto un saluto anche allo scrittore Maurizio De Giovanni, protagonista suo malgrado di un caso simile quando è stato invitato alla rassegna Salerno Letteratura, «anche qui un atto meschino di discriminazione e di polemiche. Vi pare - ha aggiunto De Luca - che con questi chiari di luna che abbiamo nelle famiglie e sulla faccia della terra possiamo perdere tempo con queste stupidaggini? Solidarietà a tutti quelli che subiscono atti di discriminazione​, così come abbiamo dato solidarietà alla ministra Roccella che a Torino ha subito un atto di discriminazione da parte di un gruppo di squadristi che hanno avuto poi, incredibile a dirsi, la solidarietà dell'onorevole Schlein.

E non aggiungo altro. Noi siamo solidali con chi partecipa al dibattito delle idee, che si possono condividere o non condividere, ma impedire la presentazione di un libro è un atto di volgarità, di squadrismo e peggio ancora di cafoneria. Mi auguro che finiamo con queste idiozie e che comprendiamo che abbiamo ben altri problemi dei quali interessarci», ha concluso De Luca. 

Poi De Luca punta l'indice contro il debito e gli interessi che la Campania deve pagare ogni anno, accusando i suoi predecessori, «quei farabutti che hanno disamministrato la Regione lasciando un fardello enorme sulle spalle dei nostri figli». Del tema De Luca parla nella diretta social del venerdì. Quando ci siamo insediati nel 2015 abbiamo ereditato debiti per una somma spaventosa. Avevamo 9 miliardi di euro di debiti accumulati tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila. Paghiamo per quei debiti ogni anno 470 milioni di euro dal bilancio regionale, bruciati così. I miei colleghi di altre Regioni non devono governare con questa tragedia da affrontare».

Quasi la metà della somma - legata agli interessi e al capitale da rimborsare - è legata al debito sanitario, 200 milioni, «che pagheremo fino al 2035. Lo ricordo perché abbiate chiaro quanto sia pesante il lavoro che dobbiamo fare e che i risultati ottenuti, in queste condizioni, sono un miracolo. Così come è stato un miracolo aver salvato la Campania dal covid, in queste condizioni, avendo il numero più basso di vittime in Italia in rapporto alla popolazione»

Quindi una chiosa sul premier. «L'onorevole Meloni è una donna fortunata, perché avendo davanti a sé quegli avversari politici ha praticamente un'assicurazione a vita». «Abbiamo assistito al dibattito sul Mes - ha aggiunto De Luca - e l'onorevole Meloni come spesso le capita, è uscita al naturale, ha perso un pò le staffe. La furbata del nostro presidente del Consiglio è questa: noi non approviamo il Mes, unici in Europa, perché così possiamo tenere per la gola tutti quanti quando si apre la trattativa sul patto di stabilità, le cose che riguardano i migranti e così via. Siccome alla fine dell'anno il Mes lo approveranno comunque, la sensazione è che anziché tenere per la gola tutti gli altri paesi d'Europa, ci stiamo facendo tutti nemici. Davvero si pensa che noi teniamo per la gola la Germania, la Francia, la Bce, facendoli artigliare dal ministro Pichetto Fratin?».

© RIPRODUZIONE RISERVATA