Torre Annunziata, stesa contro il rampollo del clan rivale: torna l'incubo faida tra clan

In due agiscono in pieno giorno tra i negozi affollati

L'intervento dei carabinieri
L'intervento dei carabinieri
di Dario Sautto
Giovedì 1 Giugno 2023, 07:44 - Ultimo agg. 11:28
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Un avvertimento di camorra, forse maturato nell'ambito della faida innescata ormai tre anni fa dal «quarto sistema» del rione Penniniello. È questa la pista principale che viene seguita dagli investigatori, che da due giorni stanno lavorando sulla nuova «stesa» di camorra avvenuta a Torre Annunziata. Stavolta due giovani armati di pistola hanno deciso di agire alla luce del sole, all'orario di punta, tra i negozi ancora affollati e le strade trafficate, a ridosso dei due quartieri roccaforti dei clan Gallo-Cavalieri e Gionta.

Lì sul corso Vittorio Emanuele III, a pochi metri dal «confine» del quadrilatero delle carceri, due persone armate hanno deciso di far fuoco alle 19, scatenando il panico tra commercianti e residenti.

I proiettili sono stati indirizzati verso l'abitazione e il portone di un rampollo legato ai Gallo-Cavalieri. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito nel raid, nonostante i colpi siano stati esplosi tra la folla. Sul caso hanno subito avviato le indagini i carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Torre Annunziata.

È chiaro che si tratti di una spedizione di camorra, che potrebbe celare il classico avvertimento nei confronti di chi vive in quella palazzina che si affaccia sul corso principale di Torre Annunziata. Un avvertimento che potrebbe essere l'avvisaglia di nuove schermaglie tra le due fazioni che sembrano essersi create ormai da almeno tre anni. Da un lato gli ex affiliati al clan Gallo-Cavalieri che hanno deciso la «scissione», scegliendo come roccaforte le palazzine del rione Penniniello per creare il «quarto sistema», un nuovo clan che ha come obiettivo fare la guerra ai Gionta, che hanno ammazzato diversi familiari dei rampolli di quella fazione, e ai Gallo che non avrebbero mai vendicato quel sangue, scegliendo la «pace armata» con quelli che erano stati per un ventennio i loro storici rivali. 

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Tra delitti e vendette, spunta la gestione dei business illegali: racket e spaccio di droga in particolare. Una contesa che ha già causato due vittime in un anno: Francesco Immobile e suo cognato Raffaele Malvone, uccisi a settembre 2021 e lo scorso marzo, in due agguati avvenuti a meno di cento metri di distanza. Una faida che, con l'estate, potrebbe riaccendersi dopo l'ultimo raid contro i Gallo. 

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