Più di trenta tabelle e insegne commerciali abusive rimosse dagli agenti della polizia municipale. Vigili e operai del Comune sono entrati in azione in numerosi punti della zona collinare della città, dove l'anarchia - sul fronte dell'installazione delle tabelle - regnava ormai sovrana da diversi anni. Sono state rimosse, in una sola giornata, tabelle di grandi e medie dimensioni, alcune delle quali pericolanti, la cui installazione non era stata mai segnalata agli uffici dell'ente cittadino.
L'azione di rimozione ha riguardato anche tabelle di ditte e imprese interdette per mafia. Un nuovo corso, fortemente voluto dal neo comandante Gianluca Ferrillo (un interno di recente promosso a capo dei caschi bianchi) che già da qualche tempo è impegnato sul fronte del ripristino delle condizioni di legalità su tutto il territorio.
Secondo le stime dell'ufficio tributi del Comune, l'85 per cento delle insegne commerciali presenti sul territorio è da ritenersi irregolare (per dimensioni) o completamente abusivo. Le operazioni proseguiranno anche nei prossimi giorni. Dopo il centro della città e la zona collinare (via Marano-Pianura, via Mandracchio e via Del Mare), toccherà alle popolose frazioni periferiche di San Marco e San Rocco.
Il materiale rimosso dagli operai del municipio viene di volta in volta depositato nell'isola ecologica di località La Volpe. Nel corso dei precedenti interventi erano state rimosse le tabelle che pubblicizzavano le attività delle ditte di onoranze funebri (Moio e Cesarano), dei ristoranti (Villa Borghese), dei supermercati (Carputo) e di altre attività commerciali che, secondo la prefettura di Napoli, sarebbero gestite da prestanome o familiari dei Simeoli, Polverino, Di Guida, Orlando, Cesarano e di altre famiglie che avrebbero intrattenuto rapporti con esponenti della criminalità organizzata.