Posillipo, vandalizzato bene confiscato alla camorra: «Noi un pericolo per il quartiere status symbol»

Posillipo, vandalizzato bene confiscato alla camorra: «Noi un pericolo per il quartiere status symbol»
di Paola Marano
Sabato 30 Gennaio 2021, 14:22
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Due atti di vandalismo a distanza di pochi giorni : panchine divelte, arredo da giardino distrutto e centro cinofilo danneggiato. È una conta dei danni soprattutto morale quella del bene confiscato alla Camorra intitolato nel quartiere Posillipo di Napoli a Paolo Borsellino, e gestito da 4 anni dall’associazione ARCa – Agende Rosse Campania. Al civico 50 di via Petrarca, nei 190 metri quadri che un tempo erano una villa -  alla quale è annesso un ettaro di agro coltivabile - di proprietà del boss Michele Zaza, oggi i volontari aderenti al movimento Agende Rosse svolgono attività di assistenza e recupero di persone fragili e in difficoltà grazie a un bando che ha assegnato loro il riutilizzato del bene, sottratto alla criminalità organizzata del 1985.

L’associazione non è nuova a atti di intimidazione. In passato ha già subito diverse incursioni vandaliche: il gesto più grave fu lo sversamento di nafta all’ingresso del grande terreno restituito alla collettività. «Questa volta la nostra reazione è stata diversa dalla precedenti - racconta Nunzio Sisto, presidente dell’associazione - Finora abbiamo mantenuto un profilo basso nella speranza che rimasse aperta la possibilità di un ingaggio positivo con le persone del territorio.

Con l’atto di mercoledì della settimana scorsa abbiamo deciso che non potevamo tacere: questo è un bene pubblico, che appartiene alla città». I vandali sono poi tornati sul posto lunedì di questa settima. «Stavolta hanno avuto cura di rompere ulteriormente le panche di legno, che abbiamo ritrovato lontano dall’agro - prosegue Sisto -  Il giorno successivo abbiamo sporto querela contro ignoti».

Ma alla violenza ha fatto immediatamente da contraltare la solidarietà dimostrata dai cittadini di tutta Napoli.
«Non appena la notizia è stata diffusa c’è stata una bellissima risposta della città, superiore a quelle che potevano essere le nostre attese - spiega il presidente -  Già dopo mercoledì una coppia di pensionati, venuta a conoscenza della nostra intenzione di erigere un cancello per proteggere l’agro, ci ha chiesto quanto costasse e subito ha bonificato la cifra dando il via a una vera gara di solidarietà». Grazie alle donazioni e ai contributi di vicinanza “adesso siamo in condizioni non solo di installare il cancello già dalla prossima settimana - dice soddisfatto Sisto -  ma anche di collocare un impianto di videosorveglianza collegato con  la polizia di Stato».

Liberare il bene dalle presenze legate al clan non è stato facile: l’ampio terreno veniva utilizzato per attività illegali come allevamento abusivo di cani da caccia. Inoltre all’interno dell’agro venivano sversati cumuli di materiale speciale da smaltire. «C’era una vera discarica di rifiuti speciali - ricorda il presidente di ARCa -  Per eliminarli è stato necessario un intervento di una squadra speciale dell’Asia, che ha riempito ben nove camion”. La parte edificata del bene, invece, era il luogo in cui vivevano gli uomini di fiducia di Zaza e fungeva da deposito per ricettazione di motorini. Oggi le stanze costruite per i sodali del boss ospiteranno ragazzi neo-maggiorenni per attività estive.

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Su cosa abbia potuto spingere gli autori degli atti vandalici a compiere reiteratamente questi gesti, i membri dell' associazione hanno le idee abbbastanza chiare.«Pensiamo che questi atti siano dovuti all’idea che una attività come la nostra possa in un certo senso “deprezzare”, così ci è stato detto, il valore di questo posto – denuncia Nicla Tirozzi, vicepresindente di ARCa Campania -  Ci troviamo a Posillipo, in una zona bella e fortunata, ma anche uno status symbol. Arrivare con una attività “stracciona” è stato visto come un pericolo». L’associazione però non si arrocca sulle sue posizioni e allo scontro preferisce il confronto. «Crediamo fortenemente che chi ha compiuto queste azioni non ha ancora capito quali sono le nostre attività - afferma Tirozzi -  Noi siamo aperti al dialogo e a farlo capire a chiunque».  

I volontari, che gestiscono il bene in partenariato con due dipartimenti universitari della Federico II e il Cnr, guarda al futuro con progettualità. «Istituiremo un centro di pet therapy, servizio di psicoterapia particolarmente evoluta e indicata per bambini afferenti allo spettro autistico e anziani affetti da demenza senile - conclude Sisto -  Abbiamo già iniziato un' attività di centro cinofilo, di educazione e asilo per cani. Nell’agro è prevista una attività economica di tipo agricolo attraverso la coltivazione e la commercializzazione del melograno, che ci permetterà di collocare al lavoro soggetti fragili, soprattutto neo-maggiorenni e ex detenuti. Pianteremo qui 100 alberi, e altri 1400 in altri terreni in uso gratuito in Campania».

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