Nessuno degli attuali residenti del campo bipiani di Ponticelli andrà in strada: per loro si prevedono sistemazioni in beni confiscati e in moduli abitativi temporanei. È questa, in estrema sintesi, la rassicurazione di Ciro Borriello, assessore del Comune di Napoli con delega alle politiche della casa, fatta ai consiglieri riunitisi nell’odierna commissione con delega al welfare per affrontare la critica situazione dei prefabbricati di via Isidoro Fuortes realizzati nel periodo post sisma del 1980 come soluzione temporanea per i terremotati. Il problema riguarda, appunto, la ricollocazione di circa 350 persone che attualmente vivono negli alloggi contenenti amianto e in condizioni di profondo degrado.
La commissione - svoltasi in streaming e presieduta dalla consigliera Maria Caniglia (gruppo misto) - ha visto partecipi i consiglieri comunali Marta Matano (M5S) e Claudio Cecere (DEMA) e la municipale Tina Formisani. Oltre Borriello era presente anche l’assessore alle politiche sociali Donatella Chiodo che, in una nota, evidenzia la non competenza dei propri uffici in merito all’emergenza “bipiani”.
Dopo una breve cronistoria della vicenda del “campo bipiani” da parte della consigliera Matano - che ha insistito sugli aspetti di degrado e mancata sicurezza e sulle diffide formalizzate agli occupanti nei giorni scorsi - è intervenuto l’assessore Borriello il quale ha affermato che per la ricollocazione dei residenti sono a disposizione venti immobili confiscati alla criminalità organizzata che possono essere resi fruibili in poco tempo grazie a interventi economici. Altresì, l’amministrazione comunale ha intenzione di utilizzare i moduli abitativi previsti nel quartiere Secondigliano per offrire ospitalità agli attuali occupanti. Si tratta - come emerge dagli atti - di un complesso di abitabilità temporanea, ancora da realizzare, finanziato con tre milioni di euro del “Piano strategico” della Città Metropolitana. Il Comune acquisterà cento moduli (ognuno costituito da due ambienti e un bagno) di cui quaranta andranno nell’area di viale Gerusalemme Liberata a Secondigliano e «i rimanenti da mantenere a disposizione per eventuali ulteriori esigenze». Dalla relazione emerge che si tratta di spazi in cui i nuclei possono essere accolti soltanto per sei mesi. L’esponente della giunta arancione ha escluso che tali moduli possano essere installati nell’area di fronte all’attuale “campo bipiani” non essendo adeguata a tale scopo. Non ha specificato i tempo di realizzazione ma ha specificato che il progetto è nella fase di progettazione definitiva.
Rispetto alle diffide inviate ai residenti Borriello ha precisato che si tratta di un atto formale necessario alla prosecuzione dell’iter. Nessuna delle famiglie sarà lasciata senza una soluzione: è la rassicurazione dell’assessore che precisa che, però, ciò non equivale a un processo di regolarizzazione degli occupati per la quale è necessaria una verifica caso per caso. In risposta alla Matano, Borriello ha assicurato che sarà attivato un coordinamento di forze dell’ordine per evitare la ri-occupazione dei “bipiani” da sgomberare così da far partire micro-cantieri degli interventi previsti: bonifica dall’amianto e successivo smantellamento. Rispetto alle proposte del comitato dei residenti - ovvero l’utilizzo di strutture abbandonate di Napoli Est per dare ospitalità ai residenti - Borriello ha detto che sono in corse delle verifiche da parte degli uffici competenti. Da evidenziare, su tale punto, il ritardo accumulato finora: le richieste risalgono al 2019 e nessun riscontro è stato dato in merito. L’assessore rivendica lo sforzo dell’attuale amministrazione nell’individuazione dei fondi: parliamo dei due milioni di euro che occorreranno per gli interventi previsti col progetto approvato a fine 2020. L’esponente municipale Formisani ha annunciato ricorsi alle lettere di diffida consegnate ai residenti: un passaggio giusto per presentare le dovute osservazioni per coloro che potrebbero avere i requisiti per gli alloggi popolari ed entrare nelle graduatorie. In chiusura, la presidente Caniglia - che ha sottolineato la complessità della situazione - ha annunciato la convocazione di una seduta congiunta delle commissioni competenti alla quale saranno invitati gli assessori con le varie deleghe.
I tempi sono strettissimi. Da un lato le esigenze dei residenti e dall’altra la necessità della riqualificazione di un’area di Napoli Est dove si è già tentato di intervenire nei primi anni Duemila: allora è stato sgomberato soltanto uno dei due “villaggi” in amianto mentre l’altro, occupato, resta ancora in piedi tuttora, sempre più fatiscente e pericoloso anche per chi vive nei paraggi. Intanto, domani pomeriggio una delegazione del comitato dei residenti incontrerà l’Arcivescovo metropolita di Napoli che interverrà alla celebrazione nella parrocchia ‘Santi Pietro e Paolo’ di Ponticelli in risposta ai fatti di camorra: lo specifica Patrizio Gragnano, portavoce della realtà, che anche oggi ha scritto al Comune chiedendo novità in merito al destino di oltre ottanta famiglie.