La cucina solidale federiciana basata sulla Dieta Mediterranea

Saranno distribuiti domani i primi 100 pasti della cucina solidale del progetto del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II

Cucina solidale federiciana
Cucina solidale federiciana
Giovedì 19 Ottobre 2023, 17:23
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Programmati e confezionati in porzioni da asporto in favore di categorie meno abbienti, i pasti saranno distribuiti presso il Convento di Sant'Antonio di Portici e la Chiesa Santa Maria del Pilar di Ercolano,
che vedono in Padre Claudio Jovis e Padre Pasquale Incoronato le due figure di riferimento.
Pasta mista di Gragnano con zucca, scarola ripassata con olive nere e capperi, fior di latte di vaccino
di
«Latte Nobile», panino e frutta, il menù del giorno, a dimostrazione di come il progetto voglia da un lato tendere una mano a chi è in difficoltà e dall’altro valorizzare la cultura della sana alimentazione, attraverso una cucina ispirata alla Dieta Mediterranea con prodotti di eccellenza della Regione Campania, sapori tradizionali e con il giusto apporto nutrizionale.

I menù, sono stati appositamente studiati dai professori Raffaele Sacchi e Paola Vitaglione docenti del Dipartimento di Agraria per garantire un’alimentazione equilibrata, una cucina sostenibile, semplice e nello stesso tempo gourmet. La loro preparazione è affidata agli chef campani Ludovico D’Urso,
Giuseppe Sorrentino, Antonio Esposito e, per garantire il buon funzionamento della stessa, sono chiamati anche gli studenti del corso di laurea in Scienze gastronomiche ad offrire il proprio servizio di volontariato.

La cucina solidale federiciana rientra nel progetto «CoScienze Gastronomiche» che prevede la preparazione di pasti mensili destinati a chi più ne ha bisogno.

Col cibo verranno anche distribuite tovagliette da tavola stampate su carta riciclata con inchiostri per uso alimentare certificati, grafica e colori accattivanti, per trasmettere messaggi e informazioni sulla Dieta Mediterranea.

«Il progetto vuole essere una esperienza di umanità condivisa e solidarietà, un aiuto alle persone che vivono in disagio alimentare, nel pieno rispetto dei diritti e della dignità di ciascuno», afferma il professore Sacchi.

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