Meet Italian Brands alla Mostra d'Oltremare di Napoli: «Moda, facciamo rete»

Alto artigianato, creatività e stile in vetrina

Meet Italian Brands alla Mostra d'Oltremare
Meet Italian Brands alla Mostra d'Oltremare
di Antonio Vastarelli
Martedì 23 Gennaio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 24 Gennaio, 07:28
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«In questa tre giorni mostriamo l'alto artigianato, la creatività, lo stile e l'eleganza delle nostre produzioni nel campo della moda a chi può aiutarci a rafforzarne la presenza sui mercati mondiali. E sono contento che una grossa percentuale dei compratori arrivati a Napoli provenga dall'Africa, un mercato al quale dovremo guardare per i decenni futuri». È il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a chiudere la cerimonia d'apertura del Meet Italian Brands 2024 che alla Mostra d'Oltremare, fino a domani, darà ad 82 imprese campane del fashion, selezionate attraverso un bando, la possibilità di incontrare oltre 120 buyers (provenienti da 35 Paesi e 5 continenti) e stringere accordi per la commercializzazione dei propri prodotti. «Il Sud - afferma De Luca - può avere un ruolo strategico per lo sviluppo del Paese e, in quest'ottica, dobbiamo intensificare le relazioni internazionali, puntando su settori, come quello della moda, che in Campania ha prodotto risultati importanti, in termini di export, anche in anni difficili». Un comparto ritenuto «strategico non solo per l'economia ma anche per l'investimento sul capitale umano» dall'assessore alle Attività produttive del Comune di Napoli, Chiara Marciani

 

I margini per una crescita dell'export sono ampi. «Nel mondo aumenta la disponibilità economica in Paesi che vogliono acquistare made in Italy» afferma il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. Ma, per il vicepresidente dell'Unione industriali di Napoli, Carlo Palmieri, «è necessario fare squadra. Le crisi internazionali, le guerre, danneggiano il commercio. La moda - sottolinea - è uno degli asset su cui è fondata l'economia campana: bisogna supportare le imprese sul piano economico, ma anche su quello progettuale». D'accordo l'assessore regionale alle Attività produttive, Antonio Marchiello, che afferma: «Il 60% delle aziende selezionate sono piccole e il 30% micro: questo significa qualità, ma anche dispersione. Bisogna creare reti, sfruttando anche il sistema dei distretti, per presentarci all'estero come filiere, e non come singole imprese». E la kermesse napoletana può essere un trampolino di lancio. «I compratori che sono qui oggi rappresentano fette importanti del sistema distributivo dei Paesi coinvolti» dichiara, infatti, Matteo Masini dell'Ice, l'Agenzia per l'internazionalizzazione delle imprese che, attraverso i suoi 78 uffici esteri, ha aiutato nella selezione dei buyers. Mentre Maria Caputo, consigliere delegato della Mostra d'Oltremare (che ospita l'evento), sottolinea l'utilità di «un sistema delle fiere che sa offrire nuovi strumenti alle imprese: la prova - dice - è il successo di questa iniziativa».

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Il Meet Italian Brands 2024, finanziato dalla Regione nell'ambito delle attività del Tavolo della Moda e del Design (Modec), è promosso dal sistema confindustriale (che ha visto impegnato soprattutto il presidente della sezione Moda dell'Unione industriali di Napoli, Luigi Giamundo) e da Cis-Interporto Campano. «La prima edizione, che si svolse un anno fa al Nola Business Park, fu un autentico successo. Ringrazio la Regione, che intende farlo diventare un appuntamento fisso, in grado di far apprezzare i nostri prodotti al mercato mondiale» dichiara Claudio Ricci, ad del Cis-Interporto Campano - Nola Business Park, dal quale proviene circa il 40% delle imprese coinvolte.

Tra i partner dell'iniziativa, anche l'Università Vanvitelli e il Museo della Moda regionale, che proporranno eventi formativi e culturali. 

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