«Napoli è al buio e il fornitore diserta il tavolo con il Comune»

Esposito, presidente della Commissione Polizia Locale e Legalità, e il caso Edison

La centralissima via dei Tribunali illuminata, perlopiù, dalle luci degli esercizi commerciali
La centralissima via dei Tribunali illuminata, perlopiù, dalle luci degli esercizi commerciali
di Vincenzo Cimmino
Venerdì 15 Dicembre 2023, 19:29
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Strade al buio da giorni e tempi indefiniti per la sostituzione delle lampade dell’illuminazione cittadina. La situazione, a Napoli, è questa. Almeno per quanto riguarda il centro storico e la periferia. Attuale gestore per l’illuminazione pubblica è la Edison Next Government.

La Edison ha preso il posto della Citelum, che in precedenza gestiva gli impianti di pubblica illuminazione. A differenza della precedente società, quella attuale risulterebbe avere tempi di intervento più lunghi. Così, tra tempistiche dilatate per la manutenzione e zone sprovviste di lampade, la città resta al buio.

«Noi abbiamo convocato la Commissione che ha la delega anche alla sicurezza urbana – dichiara Pasquale Esposito, presidente della Commissione Polizia Locale e Legalità – della città di Napoli.

Abbiamo riscontrato che rispetto al passato la sostituzione, anche ordinaria, delle lampade spente, che avveniva in due, tre giorni e al massimo in una settimana, si è dilatata. Negli ultimi tempi si è arrivati a una tempistica ben più lunga, con richieste di sostituzione lampade che hanno ritardi di alcuni mesi».

Sono frequenti anche i guasti alla linea di distribuzione. Tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre sono infatti rimaste al buio una quarantina di strade. Tra queste salita Tarsia, salita Pontecorvo, via dei Pellegrini, via Montesanto e via san Liborio. A queste problematiche se ne aggiungono di nuove.

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Come i continui furti di rame che mettono ko un servizio già sotto stress. Nel mese scorso, infatti, sconosciuti sono riusciti a entrare in un cantiere a cielo aperto per dei lavori alla rete fognaria. Lì, il 4 novembre, i ladri sono riusciti a portare via circa 100 metri di cavi elettrici.

Gli operai della Edison già il lunedì successivo erano riusciti a ripristinare la fornitura, iniziando così una estenuante lotta ai predoni. Martedì, infatti, i malviventi si sono reintrodotti nel cantiere rubando nuovamente il rame, venduto tra gli 8 e i 9 euro al chilo. Mercoledì sono quindi tornati ancora una volta gli operai. Ad attendere la fine del loro lavoro, i soliti ladri. Questi, il giorno dopo, giovedì, hanno nuovamente razziato il metallo.

«Noi volevamo discutere in commissione anche dei furti di rame, – continua Esposito – in alcuni casi in scavi aperti e portati avanti in modo ripetuto, che hanno lasciato al buio un pezzo della città, parlo della zona del Frullone, della zona ospedaliera e di parte del quartiere Miano e capire anche meglio come intervenire sulla sicurezza di questi cantieri aperti per evitare ancora furti. L’altra questione è individuare le zone poco illuminate della città e intervenire anche con un aumento dell’illuminazione».

Per quanto riguarda invece l’istallazione di nuove lampade, è doveroso ricordare come Napoli sia una città-monumento. Ogni azione volta a cambiarne l’arredo urbano è attenzionata dalla Soprintendenza. Molte zone, infatti, sono sotto vincolo. Così, camminare di sera per il centro storico, diventa pericoloso.

La città quasi perde i suoi lineamenti e sembra di essere finiti in qualche luogo altro. Si ha l’impressione di essere lasciati soli. Proprio in quelle strade centralissime di Napoli, quelle che di giorno sono prese da assalto da migliaia e migliaia di turisti. L’assenza di luce dà l’impressione di un livello di sicurezza ancora più basso. Le persone hanno paura. 

Ogni tanto, però, si vede qualche minima luce. Sono le luci private dei palazzi. Oppure sono quelle degli addobbi natalizi di qualche negozio. I gestori le lasciano accese perché, rendendosi conto del problema, cercano di tamponare la ferita facendo del loro meglio. Ma ciò non basta. Non dovrebbero essere loro a trovare una soluzione.

Visto il quadro generale, è singolare che la società, la Edison, abbia disertato la Commissione. «La Edison Next Government, – si legge nel comunicato stampa del comune di Napoli del 7/12/2023 – responsabile della illuminazione pubblica in città, ha comunicato poco prima della riunione di non poter intervenire per motivi istituzionali».

Una giustificazione che ha sorpreso non poco l’Amministrazione e gli addetti ai lavori. «Alla Commissione i rappresentanti della ditta – conclude Pasquale Esposito – non si sono presentati e ci sarà sicuramente una nuova riunione: aspettiamo la presenza della Edison, la nuova ditta che gestisce l’illuminazione pubblica a Napoli».

Nell’ambito della vicenda che riguarda la fornitura di energia elettrica, è però bene ricordare, come qualche mese fa riportava il Mattino, un altro dato interessante. Se in precedenza Napoli investiva 14,7 milioni di euro per l’illuminazione pubblica, per il 2023 è stata prevista, a metà luglio, una spesa complessiva di 8 milioni di euro. Meno rispetto alla media italiana, di più rispetto a quella europea.

E una nuova polemica sta nascendo anche dal forte ritardo col quale sarebbero state posizionate le luci natalizie. Per quelle il Comune ha messo a disposizione 1,3 milioni di euro. Nella celebre via dei pastori e dei presepi, via san Gregorio Armeno, le prima luci si possono vedere solo da poco.

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