Lotta alla malnutrizione, gara
di solidarietà nel Napoletano

Lotta alla malnutrizione, gara di solidarietà nel Napoletano
Giovedì 5 Gennaio 2017, 11:34
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Realizzare un macchinario in Uganda capace di produrre un alimento per sconfiggere la malnutrizione acuta severa nei paesi in via di sviluppo: è l'obiettivo di Vincenzo Armini, giovane dottorando in Scienze Agrarie e Agroalimentari al Dipartimento di Agraria di Portici ( Napoli) dell'Università degli Studi di Napoli 'Federico IÌ. Per riuscire nell'intento, ieri sera, nel comune vesuviano Armini ha promosso una serata di beneficenza per raccogliere denaro utile alla costruzione dell'impianto a Gulu, una località dell'Uganda del Nord dove già da alcuni anni è stata avviata 'GuluNap' una partnership tra la 'Federico IÌ e l'università locale.


Nei paesi africani i pochi presidi medici non sempre sono raggiungibili da coloro che abitano nei villaggi e che, così, non riescono a curare i casi di malnutrizione ancora molto diffusa tra i bambini. Inoltre, quando si manifestano casi di malnutrizione grave si assiste ad un vero e proprio affollamento nei presidi, con il risultato che diventa difficoltoso prestare cure immediate. Da questa osservazione è nata l'idea di mettere a punto un alimento terapeutico che, reperibile in loco, riesca a raggiungere tutti, anche le popolazioni dei villaggi più lontani.



Si tratta di un alimento innovativo composto da soia, sorgo, spirulina maxima un'alga ricca di vitamine e sali minerali, zucchero, olio di girasole, lecitina. «La vera innovazione» spiega Armini che ha dato vita all'associazione NutriAfrica «consiste nel fatto che l'alimento viene prodotto in loco e con ingredienti reperibili in loco».
Il prodotto verrà testato, in una fase iniziale, per verificarne l'efficacia clinica. Adesso, la sfida è raccogliere fondi necessari per la costruzione dell'impianto di produzione dell'alimento. I fondi, occorrono circa 50mila euro, vengono raccolti con serate e aperitivi e attività benefiche. «In un momento in cui la ricerca è estremamente vincolata a una progettualità abbastanza stringente» conclude «l'idea è quella di restituire al popolo la patria potestà relativa al finanziamento delle proposte di innovazione».
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