Stadio Maradona, De Laurentiis ora chiede lo “sconto” al Comune di Napoli

Stadio Maradona, De Laurentiis ora chiede lo “sconto” al Comune di Napoli
di Gianluca Agata
Sabato 1 Gennaio 2022, 23:01 - Ultimo agg. 2 Gennaio, 19:30
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Il Napoli di Aurelio De Laurentiis punta a una riduzione del canone di locazione del Maradona. Troppi due anni giocati ad intermittenza nell’impianto di Fuorigrotta. La legislazione vigente lo permetterebbe e sono in corso contatti con il Comune di Napoli. «De Laurentiis ci ha contattati per rivedere gli oneri di locazione in base al decreto Draghi» ha detto il neo assessore allo sport Emanuela Ferrante nel corso di una visita al Coni durante la quale si sono poste le basi per un protocollo d’intesa. «I rapporti con il presidente del Napoli e lo stadio Maradona sono comunque una delega che spetta al sindaco» ha aggiunto. 

Fu firmata il 17 ottobre del 2019 al termine di un lunghissimo contenzioso: cinque anni rinnovabili per altri cinque.

Il Napoli paga un canone fisso di 850.000 euro a stagione sportiva più 50.000 euro per gli introiti degli spazi pubblicitari venduti all’interno dello stadio. Nella nuova convenzione per il Napoli c’è la possibilità di usare una parte delle aree interne del San Paolo per attività commerciali o anche un museo del calcio. Tra i progetti del patron azzurro anche i box di lusso per i tifosi vip.

De Laurentiis vorrebbe chiedere lo sconto al Comune utilizzando quella vasta normativa legata alla Pandemia. A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 il legislatore ha infatti riconosciuto che le misure di contenimento imposte ex lege hanno avuto pesanti riflessi sulle imprese e, nello specifico, sui rapporti locatizi di natura commerciale. Sintomatici i casi delle locazioni di locali commerciali funzionali a esercizi che sono stati chiusi d’imperio (bar, ristoranti, istituti di bellezza, palestre, piscine, centri sportivi, sale cinema etc.). Dalla legislazione in materia la decisione di De Laurentiis di verificare la possibilità di chiedere uno sconto. 

Da quando De Laurentiis ha preso il Napoli le ultime stagioni sono state le peggiori in fatto di presenza di pubblico allo stadio. Il massimo nella stagione 2009/2010 con una media di 45.812 spettatori a partita. Anche il Napoli di Sarri (2017/2018) portò 43.000 spettatori. Poi nella prima stagione della Pandemia (2019/2020) solo 21.000 spettatori, complice anche lo stop del torneo. L’anno successivo campionato a porte chiuse. Ora uno stadio contingentato e partite in cui si sarebbe potuto avere molto più pubblico, una per tutte Napoli-Juve da 16.000 spettatori dell’11 settembre con una media da 25.000 spettatori a partita. 

 

Ma non c’è solo “Maradona”. «Il desiderio è quello di riaprire tutto ciò che è chiuso - ha detto l’assessore Ferrante nel corso dell’incontro con il Presidente del Coni Regionale Sergio Roncelli - Il sogno è il Mario Argento dove le due cordate che hanno manifestato un interesse per la ristrutturazione sembra possano trovare un accordo». Comune e Coni firmeranno un protocollo d’intesa in cui il Coni sarà interlocutore principe per l’Amministrazione. Sarà inoltre varato un nuovo regolamento comunale per l’utilizzo degli impianti sportivi ed il ritorno in house di molti compiti di Napoli Servizi servirà a dare una risposta rapida sulla manutenzione degli impianti. «Sono 10 anni che non si fa nulla. Sono qua per fare. Le idee ci sono e le vogliamo realizzare». Dal canto suo il presidente Roncelli assicura: «Il Coni è a completa disposizione dell’Amministrazione. Le Universiadi sono state uno straordinario modello di lavoro». Infine il capitolo piscine: «Supereremo - dice Emanuela Ferrante - la problematica dell’atto unico per la convenzione con la Federnuoto ma voglio garanzie che ci saranno spazi per tutte le società e non che qualcuna resti fuori».

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