Riqualificare le periferie urbane delle grandi città coinvolgendo cittadini, reti associative, giovani architetti, Università e privati. È questo l’obbiettivo del piano, presentato stamane a Palazzo Partanna, appartenente al progetto G124, il programma promosso dal Senatore Renzo Piano che ha scelto Napoli, insieme a Bari e Rovigo, per l’edizione 2022.
A Napoli l'area di riqualificazione è stata individuata alle Fontanelle nel Rione Sanità. Il progetto, stilato dagli architetti Marino Amodio, Giuseppe de Pascale, Orazio Nicodemo e Davide Savoia, sotto la guida dei tutor accademici del Dipartimento di architettura di Napoli, rientra infatti nell’ambizioso programma “Rammendo delle periferie Urbane”.
«Abbiamo un grande progetto di riqualificazione del rione Sanità – ha spiegato oggi il primo cittadino, Gaetano Manfredi, evidenziando - che riguarda tutto il sistema stradale, la riapertura del cimitero delle fontanelle, e all'interno di questo grande progetto c'è anche questo contributo che ha dato il gruppo di Renzo Piano che ha lavorato sull'accesso al cimitero delle fontanelle.
Il progetto - che vede come protagonisti la Fondazione di Comunità San Gennaro Ente Filantropico, Unione industriali Napoli, ACEN (Associazione Costruttori Edili Napoli), il Dipartimento di Architettura DiARC dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, in sinergia con il Gruppo Giovani Imprenditori, e in collaborazione con il Comune di Napoli e la Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città partenopea – si divide in diverse aree di intervento: dall’asse di via Fontanelle fino alla chiesa della di SS Maria del Carmine. Piano che, grazie all'arretramento dei cancelli che ad oggi delimitano lo spazio privato, porterà lo spazio pubblico dagli attuali 130' mq ai 370 mq. Nel programma rientra poi anche l'ingresso al cimitero, che sarà riaperto il prossimo Natale dopo anni di chiusura, e il ridisegno del sagrato della chiesa.
«È un’iniziativa che abbiamo voluto immediatamente sostenere – chiarisce Costanzo Jannotti Pecci, presidente dell’Unione Industriali di Napoli – perché riteniamo che queste sono operazioni che vanno oltre il mero spirito sociale a cui si ispirano per restituire a questa città intere parti di Napoli che hanno un valore molto importante».