Venere degli stracci, in campo le sartine di Scampia: «Ricuciamo la bellezza»

«Sartoria Scampia» finanza la nuova ​Venere degli stracci

Le sartine di Scampia in campo per la Venere degli stracci
Le sartine di Scampia in campo per la Venere degli stracci
di Giuliana Covella
Venerdì 28 Luglio 2023, 08:00 - Ultimo agg. 29 Luglio, 09:05
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«La raccolta fondi sta procedendo, ci muoviamo di pari passo anche per quella che è la volontà dell'artista che sta facendo il suo percorso di elaborazione dell'idea». Parole del sindaco Gaetano Manfredi in merito alla campagna di crowdfunding affidata a L'Altra Napoli per realizzare una nuova Venere degli Stracci, l'opera di Michelangelo Pistoletto distrutta da un rogo in piazza Municipio lo scorso 12 luglio. Ieri nello spazio antistante Palazzo San Giacomo il primo cittadino è intervenuto all'iniziativa delle giovani della sartoria sociale di Scampìa, che hanno allestito uno stand per la vendita dei loro prodotti, il cui ricavato sarà destinato alla ricostruzione dell'installazione.

«Scampìa come altri quartieri della città sta risorgendo, proprio partendo dai suoi giovani - ha aggiunto Manfredi - Questa è una bella iniziativa di ragazze che hanno intrapreso un percorso formativo nella moda e adesso hanno realizzato un'impresa.

L'energia creativa, la grande passione dei nostri ragazzi è la vera forza della città e noi la dobbiamo sempre più alimentare perché sarà quella che determinerà il cambiamento di Napoli». 

Tredici ragazze di Scampìa in campo per la Venere degli Stracci: hanno tra i 19 e i 22 le titolari della sartoria “Fatto a Scampìa” nata nel 2022 in un bene confiscato alla camorra. «Abbiamo scelto di contribuire - dice la coordinatrice Anna Florio - perché siamo l'esempio del riscatto e della bellezza che può rinascere e rigenerare una comunità». Le sarte sono infatti ex adolescenti che avevano abbandonato la scuola e dopo un corso di formazione sono diventate imprenditrici. Con il sindaco sono intervenuti l'assessore al lavoro, Chiara Marciani, e il consigliere Luigi Musto. Tra i prodotti in vendita borse, pochette e t-shirt sulle quali, grazie alla collaborazione con la Fondazione Jorit, sono applicati due dei murales realizzati dall'artista.

«Queste donne fanno parte del progetto “I Quartieri dell'Innovazione”, finanziato dal Pon Metro attraverso il Comune - spiega l'assessore Marciani -. Le ho viste crescere professionalmente e sono contenta di seguirle in quest'iniziativa in cui il loro talento e creatività sono messi al servizio della città. Sono giovani che facevano parte dei tanti neet che non studiano né lavorano. Hanno imparato un mestiere, hanno ritrovato fiducia in loro stesse».

 

La Fondazione Città Nuova, grazie al progetto di start up finanziato dal Comune ha avviato l'impresa in rosa allo scopo di favorire il passaggio dall'integrazione scolastica a quella lavorativa di 13 giovani donne a rischio marginalità, che hanno conseguito la qualifica di operatore dell'abbigliamento.

«Abbiamo cominciato alcuni anni fa con un percorso di Istruzione e formazione a Scampìa con ragazze che non andavano più a scuola - spiega il presidente Roberto Sanseverino - che abbiamo recuperato. Una volta finito il percorso ci siamo chiesti cosa fare perché l'inclusione scolastica si deve completare con quella lavorativa. Così ci è venuta l'idea della sartoria sociale». 

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