Via Manzoni, Napoli: lavori a rilento, altri 10 giorni per la riapertura

Tubi vecchi e immissioni fognarie antiche e disordinate alla base dei dissesti

Via Manzoni nel caos
Via Manzoni nel caos
di Gennaro Di Biase
Martedì 23 Gennaio 2024, 07:00
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Le murature vecchie di secoli, gli allacci irregolari e le piogge più intense dovute ai cambiamenti climatici. Stanno crollando, le fogne partenopee, e principalmente per questi fattori. A spiegarlo a Il Mattino è il responsabile della rete fognaria per Abc, Edmondo Albano. Entrando nello specifico dei casi concreti, partiamo dalla voragine in via Manzoni, dove il traffico in è tilt e i lavori saranno allungati. I disagi stanno arrivando in un crocevia fondamentale per la mobilità collinare, che collega il Vomero, Fuorigrotta e Posillipo: la rotonda di via Caravaggio attraversata da migliaia di auto e scooter all'ora. Serviranno almeno altri 10 giorni lavorativi per chiudere il cantiere di ripristino della fogna crollata nei giorni scorsi. Intanto, è stato necessario allargare lo scavo. A darne notizia sono la Municipalità 1, che sta seguendo da vicino la vicenda, e Abc che sta procedendo con le operazioni e la riparazione del danno. Con le scuole e gli uffici a pieno regime, in queste ore, la viabilità collinare a Ovest di Napoli è in ginocchio. Tempi ancora più lunghi, invece, per il ripristino del dissesto fognario in via Consalvo. Danni e voragine anche ai Colli Aminei. I sottoservizi napoletani, insomma, non sono in ottima salute, per usare un eufemismo. 

 

Tubi vecchi, immissioni fognarie antiche e disordinate. In generale, questo è il quadro alla base dei dissesti. Nel caso specifico di via Manzoni, la rotonda all'incrocio con via Caravaggio è stata chiusa il 16 gennaio. Due giorni dopo è stato necessario allargare l'area di cantiere, che non verrà smantellata prima dell'inizio di febbraio. «Occorreranno altri 10 giorni lavorativi per ultimare i lavori - spiegano Marcello Matrusciano della Municipalità 1, con delega alle Infrastrutture, e la presidente del primo parlamentino Chiaia-Posillipo Giovanna Mazzone - In un primo momento, si credeva ci fossero meno problemi.

Ma lo scavo si è allargato. Stando a quanto riporta Abc, un'immissione privata in fogna pubblica ha danneggiato la fogna e dunque la strada». Il traffico resta in tilt. Per limitare i disagi «sono stati installati dei semafori a monte e a valle del dissesto - proseguono Matrusciano e Mazzone - A inizio della prossima settimana, all'altezza del civico 21 dove c'era l'immissione privata, bisognerà predisporre un divieto di parcheggio. Abbiamo chiesto un senso unico alternato tra via Manzoni e corso Europa, nell'attesa che finiscano i lavori. Il percorso del C31 taglia la rotonda, ma resta garantito». Edmondo Albano, ingegnere responsabile della rete fognaria di Abc, specifica: «Abbiamo trovato una serie di problemi al collettore che riguardano un'immissione privata. L'entità dei lavori si è allungata: non è un intervento locale. Il collettore era completamente collassato. Bisogna scavare e rifare l'immissione privata in sede pubblica del civico 21. Dobbiamo ricostruire l'impianto di scarico del privato, poi eventualmente ci rifaremo in danno. I lavori dureranno altri 10 giorni lavorativi e costeranno circa 30mila euro. Per il weekend della prossima settimana dovrebbe essere tutto finito». 

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La situazione in via Consalvo è ancora più lontana dalla soluzione. La strada della municipalità 10 è stata chiusa il 28 gennaio. «I tempi del ripristino del dissesto non sono ancora stabiliti - prosegue Albano - Il problema qui è abbastanza diffuso, la parete della fogna è completamente dissestata per una sessantina di metri circa. Bisogna rifare tutta la fogna, e i tempi saranno sicuramente più lunghi rispetto a via Manzoni. Sarà difficile recuperare la muratura di tufo, andrà riqualificato tutto con nuovi materiali». Naturalmente, l'inverno è la stagione più delicata per i sottoservizi cittadini e per le fogne partenopee, che sono vecchie. Va ricordato che Abc le gestisce da circa un anno e mezzo: «Stiamo portando la riqualificazione del drenaggio di piogge, per contrastare gli allagamenti - conclude Albano - Gli allacci alle fogne sono spesso irregolari e le pareti sono antiche. I manufatti fognari sono in muratura di tufo, e la pioggia intensa e di breve durata portata dai cambiamenti climatici fa arrivare più acqua ai collettori». Insomma, il periodo dei dissesti, purtroppo, potrebbe non essere finito. I manufatti, vecchi di centinaia di anni, non reggono le piogge intense portate dai cambiamenti climatici del Terzo Millennio. 

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