Bolletta acqua, tariffe record: Napoli doppia Milano

Bolletta acqua, tariffe record: Napoli doppia Milano
di Valerio Iuliano
Giovedì 22 Aprile 2021, 08:30 - Ultimo agg. 20:05
4 Minuti di Lettura

L'acqua che sgorga dai rubinetti delle case dei napoletani costa più del doppio di quella che esce dai rubinetti dei milanesi. Un caso singolare, i cui effetti gravano in maniera considerevole sulle tante famiglie già indebolite dalla crisi economica. Le bollette idriche che la società partecipata comunale recapita con frequenza trimestrale agli utenti partenopei hanno prezzi sempre più alti, negli ultimi anni. Le motivazioni dello strano fenomeno sono molteplici, perché quello dell'erogazione dei servizi idrici è un territorio di enorme complessità, che chiama in causa tanti soggetti istituzionali. E tuttavia, prima di soffermarsi sulle cause del rincaro dell'acqua in città, occorre gettare uno sguardo ai numeri. Da un report di Cittadinanzattiva sul servizio idrico integrato nel nostro Paese, relativo al 2019, si ricavano molti dati interessanti.

Il costo annuo di una bolletta idrica a Napoli, per una famiglia-tipo di tre componenti e con un consumo di 192 mc, è di 320 euro. Per un nucleo familiare milanese, con lo stesso numero di componenti e i medesimi consumi, il prezzo totale nell'arco di un anno è di 146 euro. La differenza è enorme. Il dato di Napoli non è allarmante, invece, se confrontato con altre grandi città. La media nazionale risulta superiore a quella partenopea. Ma il divario con una città come Milano sorprende anche per un'altra ragione. Dal 2018 al 2019 le bollette dei milanesi sono leggermente diminuite - da 149 a 146 euro, secondo la simulazione contenuta nel report - mentre a Napoli si registra una crescita dei prezzi, nell'arco di dodici mesi, del 17,2%.

Il dato rispecchia il progressivo incremento dei costi del servizio idrico in città, determinatosi in particolare nell'ultimo quinquennio. 

Video

Nella bolletta compare un lungo elenco di voci di spesa, i cui criteri di determinazione dipendono dall'Arera, l'Authority alla quale un decreto legge del 2011 ha trasferito «le funzioni di regolazione e controllo dei servizi idrici». All'Arera spetta il compito di fissare i principi per la determinazione delle tariffe dei servizi idrici, che incidono poi in larga parte sulle bollette pagate dagli utenti. Il metodo tariffario tiene conto dei costi sostenuti dai gestori per la fornitura del servizio, a partire dagli investimenti effettuati per il miglioramento delle infrastrutture idriche. Benché i metodi di calcolo siano gli stessi su tutto il territorio nazionale, le tariffe applicate dai singoli gestori sono invece molto differenti le une dalle altre, perché seguono il principio della copertura dei costi di esercizio e di investimento e quelli per la fornitura del servizio. «I valori più alti - spiega l'Arera - corrispondono nella maggior parte dei casi ad aree in cui sono stati programmati investimenti per il miglioramento del servizio, finanziati con tariffa. Questa spesa, che corrisponde alla bolletta media, è composta mediamente: per il 40% da costi per il servizio di acquedotto, per il 12,5% da costi per i servizi di fognatura, per il 29% da quelli per la depurazione». La bolletta idrica, quindi, comprende una pluralità di voci, ciascuna delle quali deve coprire un costo. Quello della bolletta dei napoletani, però, è un esempio piuttosto singolare. Le principali voci di spesa odierne sono tutte più elevate rispetto a qualche anno fa e, soprattutto, sono cresciute in modo vertiginoso dal 2015 al 2020. Per l'acquedotto, la tariffa agevolata attuale - per i consumi da 23 a 46 mc - è di 0,58 euro per mc. Mentre nel 2015 era di 0,48 euro. L'incremento è del 20%. La tariffa base è oggi di 1 euro per mc. E nel 2015 era di 0,83 euro. Anche in questo caso l'aumento sfiora il 20%. E il prezzo della voce fognatura è addirittura quasi triplicato, da 0,10 euro del 2015 a 0,29 di oggi. Gli esempi potrebbero continuare. Si tratta, come prevedono le normative, di costi che coprono gli investimenti effettuati dal gestore. Resta il fatto che la copertura di tutte queste spese ricade sui contribuenti. E le bollette aumentano. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA