Molo Beverello a Napoli, delirio a 40 gradi ressa e code agli imbarchi

Il regista Enrico Vanzina in partenza per Ischia: «È un caos, prenderei il treno e tornerei a Roma»

Il caos al Beverello
Il caos al Beverello
di Gennaro Di Biase
Sabato 15 Luglio 2023, 23:00 - Ultimo agg. 17 Luglio, 09:31
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Beverello: avanza l’estate e avanzano i disagi. Lo sa anche il regista Enrico Vanzina che nelle scorse ore ha pubblicato un video su Instagram che ha fatto rapidamente il giro del web: «Sono al porto di Napoli - dice inquadrando il piazzale gremito - Temperatura 46 gradi e guardate qui che casino di gente che c’è per imbarcarsi. Mi verrebbe voglia di prendere un bel treno e tornare a Roma. Mamma mia, 46 gradi. Come dicono a Napoli: ‘E chest’è!’ Buona giornata a tutti!». Già.

Lo sfogo del regista fotografa una situazione di disordini che, purtroppo, era già stata segnalata dal Mattino negli scorsi fine settimana. Con l’avvicinarsi di agosto e delle ferie per tanti lavoratori, cresce infatti anche il numero dei bagnanti diretti verso le isole. E s’impenna, di conseguenza, il caos della Napoli affacciata sul porto. La folla che invade la Stazione Marittima per raggiungere Ischia, Capri e Procida si sta intensificando. Le pensiline non bastano, specialmente nell’area delle biglietterie: un corridoio di container a schiera messi a pochi passi dal piazzale, sempre gremito, che dà sulla banchina degli aliscafi. Giova ricordare che, a causa di una sfasatura tra il livello del mare e la base della nuova stazione marittima, la consegna del cantiere interno al Beverello è slittata alla prossima estate: dovevano sorgere qui, le nuove biglietterie. Forse funzioneranno a Natale. Le criticità di spazi, insomma, non sono destinate a sparire tra luglio e agosto 2023. I vacanzieri, purtroppo, lo stanno scoprendo in massa, come Vanzina. Appunto.

Per ripararsi dal sole che picchia, la turista francese si è avvolta una larga sciarpa celeste intorno alla testa. Sembra una tuareg del deserto, invece è una vacanziera in fila per comprare un biglietto al molo Beverello. La folla di corpi è una costante, già dalla mattina di ieri. Siamo intorno alle 10, nel momento clou delle partenze verso le isole, e il molo è un pacco di riso sottovuoto. Migliaia di utenti in attesa dell’aliscafo. Un assembramento da twister, che comprende gente di ogni età e provenienza: giovani francesi, anziane “napulegne”, professionisti di Milano o impiegati koerani.

Tutti a caccia di una banchina, tanti sotto al sole. I vacanzieri in partenza dal Beverello, insomma, si abbronzano ben prima di arrivare sulle spiagge. Si abbronzano e sudano.

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Tra loro, ci sono anche diversi over 70 che faticano a resistere alla calura. Il malore è dietro l’angolo e la caccia all’ombra è continua. Il rumore del mare è sepolto dallo strapotere dell’afa e dalla carenza di spazi. Ma anche uscire dal molo non è semplice. Attraversare via Acton non è affatto un gioco da ragazzi. La recente apertura del tunnel della metro, che collega piazza Municipio alla Stazione Marittima, ha alleggerito i flussi di pedoni in strada. Ma gli attraversamenti rischiosi restano decine al minuto. Si notano turisti ovunque, da e verso il molo, costretti allo slalom tra venditori ambulanti (che sono dappertutto), scooter e auto. L’attesa del semaforo verde, per chi attraversa via Acton, è letteralmente una sauna. La segnaletica stradale gialla (dovuta ai lavori in corso della metro e al relativo dispositivo traffico temporaneo), conferisce un senso di precarietà generale alla Napoli del porto, bagnata in queste ore più dai disagi che dal mare.

Il clima è sahariano e i posti in all’ombra non bastano. Caccia al mare, intorno ai lidi da Posillipo al Mappatella Beach, e caccia all’ombra quando si attende l’imbarco. Torniamo proprio alle «code carsiche» del Beverello. In attesa, in mezzo a una folla di migliaia di vacanzieri accaldati, c’è Virginia Ferrotti, che ha ottant’anni: «Servirebbe un ambiente più comodo e un tantino più fresco, almeno per sedersi – sospira – sto sotto al sole da un bel po’ e non so quanto si può resistere così, specialmente alla mia età». «Per le persone anziane non è facile – ammette Enza Macri, destinazione Ischia –. Di sicuro ci sono tanti cantieri qua intorno che non sono stati riconsegnati. Non sono un’esperta del porto, ma gli scavi aperti li ho notati subito anch’io».

È successo, come detto sopra, che i tempi di realizzazione delle nuove biglietterie si siano allungati a causa dei problemi tecnici sorti durante le lavorazioni. Di fatto, gli scavi non richiusi mangiano spazio ai turisti, vip e non, che affollano il molo. C’è anche chi resiste, per raggiungere l’agognata vacanza sull’isola: «Anche a San Francisco si crea un po’ di folla quando la gente deve imbarcarsi sulle navi», osserva per esempio Jovan Flores. Suo figlio, Sonny, aggiunge: «Napoli è bella come la California, anche se lì c’è più spazio». Il punto è proprio questo.
 

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