Ai Camaldoli i furti nelle ville si susseguono e gli abitanti sono preoccupati. Tra novembre e gennaio hanno denunciato più di venticinque violazioni in case isolate. C'è stata una manifestazione per chiedere attenzione, ma il territorio è difficile da tutelare e i frequenti passaggi delle forze dell'ordine non scoraggiano la banda.
L'ultimo tentativo di furto in casa risale a mercoledì sera.
I rumori hanno attirato l'attenzione degli abitanti, i ladri una volta scoperti sono scappati verso l'area boschiva. Il tam tam dei social ha immediatamente radunato una piccola folla di persone pronte a dare la caccia ai delinquenti: il gruppo, torce alla mano, ha iniziato a battere il territorio cercando di scovare almeno uno dei ladri nascosto fra la vegetazione. Al gruppo, però, s'è aggregata anche una persona armata di pistola.
Il racconto viene fatto da Antonio Varriale, uomo attivo sul territorio, organizzatore della manifestazione di protesta e punto di riferimento delle persone di quella zona dei Camaldoli presa di mira dalla banda di ladri.
Varriale è un carabiniere in pensione, uomo di principi saldi, come se indossasse la divisa ancora oggi, perciò quando ha intravisto l'arma è intervenuto immediatamente: «Ho notato che nel gruppo c'era una persona che impugnava una rivoltella. L'ho subito affrontato dicendogli di andare via, che avrebbe dovuto riporre quella pistola perché non siamo nel far west. Non l'avevo mai visto prima, non so chi sia, ma in questa zona vivono tantissime persone, non ci conosciamo tutti, però dopo che si è allontanato io non l'ho più visto».