Il pentimento di Salvatore Giuliano, il killer di Annalisa Durante, analizzato da don Luigi Merola. «Penso che il pentimento, se sincero e non frutto di una mossa strategica per avere benefici dallo Stato, è sempre utile. Nel caso di Salvatore Giuliano nutro molti dubbi ma spero, comunque, che il suo pentimento possa essere utile all’autorità giudiziaria. Salvatore quando è finito in carcere era all’inizio della sua carriera criminale. Non credo abbia tante cose da dire… almeno che non abbia appreso notizie importanti in carcere. Ad ogni modo potrebbe iniziare a raccontare i retroscena e i silenzi dell’omicidio di Annalisa Durante».
Il 27 marzo del 2004 a Forcella viene ferita a morte una ragazzina di 14 anni, Annalisa Durante. Il parroco, don Luigi Merola, non sta a guardare, non riesce a stare in silenzio: durante l'omelia del funerale attacca duramente la camorra.
«O sistema» non gradisce il parroco, inizia una lunga serie di intimidazioni. Nel 2004 a don Luigi gli viene assegnata la scorta. Oggi non è più parroco di Forcella, ma non per questo ha smesso di dedicarsi alla sua città. Un esempio su tutti: dal 2007 il suo impegno per l'infanzia diventa «A voce d'e creature», una fondazione - con sede a Napoli e Pompei - che offre accoglienza e servizi ai ragazzini. «Perché l'anticamorra inizia dove finisce la solitudine».
La camorra «non chiude per ferie». Anzi, con le scuole chiuse ci sono più minori per strada da reclutare per i loro traffici e stese. Per questo non bisogna mai abbassare la guardia e non lasciare mai da soli i bambini vulnerabili. È proprio in estate che la malavita avvicina i bambini, che tenta di «sedurre» con i facili guadagni, per reclutarli principalmente per lo spaccio della droga. I baby pusher non sono punibili per legge e, per la camorra, sono ottimi soldati. A Napoli, come a Pompei, don Luigi Merola è sempre vigile e non lascia mai soli i suoi bambini. «L'escalation dei baby boss va fermata con l'impegno di educare i minori al rispetto della legge, delle regole e, soprattutto, ad amare il Signore». Il sacerdote anticamorra non abbassa mai la guardia e, finito l'anno scolastico, è già al lavoro per costruire il futuro educativo e lavorativo dei bambini accolti nella sua fondazione, di Pompei e Napoli, «A' voce d'è creature». «Vi ricordo che potete sostenere la fondazione e i nostri bambini donando il 5X1000. Basta che chiedete al vostro commercialista di inserire nella dichiarazione dei redditi il codice fiscale della fondazione (95097930630). Basta davvero poco» ha ricordato don Merola.