Picchiato dagli agenti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, ​ex detenuto napoletano muore di ictus a 60 anni

Picchiato dagli agenti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, ex detenuto napoletano muore di ictus a 60 anni
Domenica 19 Giugno 2022, 23:15 - Ultimo agg. 20 Giugno, 17:39
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È deceduto per cause naturali, probabilmente per un ictus, presso la sua abitazione l’ex detenuto sulla sedia a rotelle Vincenzo Cacace, 60 anni del rione Traiano di Napoli, immortalato dalle telecamere del carcere di Santa Maria Capua Vetere mentre veniva pestato in testa da alcuni agenti muniti di manganello in quel terribile aprile del 2020.

Cacace figurava fra una delle 178 parti offese del processo, individuate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

Appena uscito dal carcere, un anno dopo quel drammatico aprile, raccontò in varie interviste tutto quello che gli era successo: «Sono stato il primo ad essere tirato fuori dalla cella insieme con il mio piantone perché sono sulla sedia a rotelle - raccontò - ci hanno massacrato, hanno ammazzato un ragazzo. Mi hanno distrutto, mentalmente mi hanno ucciso. Volevano farci perdere la dignità ma l’abbiamo mantenuta. Sono loro i malavitosi perché vogliono comandare in carcere. Noi dobbiamo pagare, è giusto ma non dobbiamo pagare con la nostra vita. Voglio denunciarli perché voglio i danni morali».

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Dopo 30 anni di carcere era uscito da due anni e da allora non era più lo stesso, raccontano ora i familiari. Mentre proseguono davanti al gup del tribunale di Santa Maria Capua Vetere le arringhe dei difensori degli agenti accusati dei pestaggi nel carcere di Santa Maria il Garante regionale dei detenuti, Samuele Ciambriello, chiarisce: «Le prove sono chiare: oltre alla mia denuncia e a quella dei detenuti, ci sono delle immagini inequivocabili».

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