Cimitero delle 366 fosse nascosto
da un palazzo, scatta la petizione

Cimitero delle 366 fosse nascosto da un palazzo, scatta la petizione
di Marco Perillo
Lunedì 26 Novembre 2018, 15:46 - Ultimo agg. 20:53
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Una petizione rivolta al sindaco di Napoli Luigi de Magistris affinché impedisca la costruzione di un palazzo moderno che, come raccontato da Il Mattino, potrebbe offuscare la facciata del cimitero delle 366 fosse, capolavoro settecentesco di Ferdinando Fuga, fautore, tra l'altro, dell'Albergo dei Poveri. 

«Il Cimitero delle 366 fosse - si legge nel testo della petizione su Change.org - realizzato a Napoli dall'architetto Ferdinando Fuga su richiesta di re Ferdinando IV di Borbone, è un'opera unica al mondo: luogo di sepoltura all'avanguardia per il suo tempo, è costituito da 366 fosse comuni, una per ogni giorno dell'anno (compresi i bisestili), destinate ad accogliere i defunti le cui famiglie non avevano disponibilità economiche. Un'opera caritatevole e civile, insomma. Presto però il mondo non potrà più vederla.

Un edificio sta per essere costruito proprio davanti al suo ingresso per conto dell'Ente Religioso della Provincia della Natività della Beata Vergine dell’Ordine della Santissima Trinità. In questo caso, però, non si tratta di un'opera caritatevole – come lo era il cimitero del Fuga – ma di un investimento vero e proprio: l'edificio avrà infatti destinazione residenziale e sarà composto da appartamenti modernissimi.

I permessi ci sono tutti, ma basta un permesso per cancellare la memoria e obliterare la cultura? Il nuovo edificio occluderà del tutto la facciata del Cimitero delle 366 fosse e, nonostante le autorizzazioni, metterà probabilmente a rischio il sottosuolo dove ancora riposano i defunti. L'intero quartiere Poggioreale ne uscirà stravolto.

Il cimitero è ancora frequentato e molti vi si recano per rendere omaggio ai defunti che lì riposano. Tra di essi figura il M° Riccardo Muti, i genitori del quale sono lì sepolti.

Chiediamo al sindaco di Napoli Luigi de Magistris, al governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca e al ministro dei beni e delle attività culturali Alberto Bonisoli di fermare questo ulteriore scempio edilizio nella nostra città!».

 
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