Corri per il Sarno, una staffetta per il fiume più inquinato d'Italia: «Più forza contro i veleni»

Corri per il Sarno, una staffetta per il fiume più inquinato d'Italia: «Più forza contro i veleni»
di Raffaele Perrotta
Domenica 13 Giugno 2021, 12:00 - Ultimo agg. 14 Giugno, 07:04
3 Minuti di Lettura

Hanno corso da Sarno a Torre Annunziata per portare una borraccia riempita, alla sorgente, di acqua limpida e cristallina dello stesso fiume che a valle diventa, in un percorso breve di appena 24 chilometri, uno dei corsi d'acqua più inquinati d'Europa. La missione è quella di sensibilizzare le istituzioni locali, regionali ed europee a fare di più e presto per il disinquinamento del fiume Sarno. Si è tenuta ieri la seconda edizione di «Corri per il Sarno», l'iniziativa promossa, anche nel 2019, da oltre 70 istituti scolastici su tutto il territorio del bacino idrografico e sostenuta da associazioni per la tutela dell'ambiente, come Legambiente oplonti e Zero Waste, oltre a parrocchie e molti cittadini. Quest'anno gli alunni hanno presentato la petizione, sottoscritta già da oltre 5.500 persone, che chiede la bonifica del fiume e che sarà consegnata, all'inizio del prossimo anno scolastico, al presidente del parlamento europeo David Sassoli.

Nel punto di arrivo, sul lido oplontino del Rena Nera, ad attendere i maratoneti, che hanno attraversato San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio, Scafati, Pompei e Castellammare di Stabia, un dibattito organizzato, come due anni fa, dal liceo Pitagora-Croce di Torre Annunziata. Presenti all'iniziativa voluta dal preside Benito Capossela l'assessore regionale Fulvio Bonavitacola, l'europarlamentare Andrea Cozzolino, il senatore Francesco Urraro, il sindaco torrese Vincenzo Ascione, oltre ai rappresentanti degli altri comuni coinvolti. I ragazzi del liceo, nei loro interventi, hanno ribadito la necessità di dare risposte concrete alla risoluzione del problema che, oltre ai danni tremendi sulla costa dovuti all'inquinamento, sta causando negli anni problemi seri di salute. «Dalla manifestazione del 7 giugno 2019 ad oggi poche cose sono state fatte» l'accusa del medico Franco Matrone, di Zero Waste, che ha aggiunto: «Adesso chiediamo l'impegno a proseguire in questa battaglia.

Crediamo che questa legislatura sia dirimente per cambiare le cose». Sul tema dell'inquinamento è intervenuto Urraro, riprendendo «le pronunce in sede giurisprudenziale sull'accertamento conclamato del disastro ambientale della nostra terra. Abbiamo altresì un accertamento in tema sanitario, rispetto ad ipotesi che ci sono state fino ad oggi, su disposizione della Procura di Napoli nord, che ha accertato l'insorgenza di malattie tumorali e l'interramento dei rifiuti. Tutto questo impone la costruzione di un mondo nuovo, post coronavirus, attraverso il dispositivo finanziario europeo». 

Al fiume Sarno è legato il Grande Progetto Sarno, pensato dapprima come soluzione idraulica nei casi delle piene straordinarie. Poi, già con il primo governo del presidente Luca, lo schema di progetto ha subito una profonda rivisitazione, introducendo anche il tema della bonifica del corso d'acqua. «Per anni si è discusso di un progetto che non aveva alcun contenuto sul disinquinamento» ha detto Fulvio Bonavitacola, vice del governatore e assessore con delega all'ambiente. «Nel 2016 abbiamo approvato una variante sostanziale che evita di fare una seconda foce e abbiamo avviato un processo di disinquinamento, evitando che i reflui fognario vadano a finire attraverso i canali a mare. Abbiamo assegnato 80 milioni alla Gori affinché completi in 2 o 3 anni il collettamento di tutti i reflui, affinché il Sarno sia sollevato dal ricevere questi fattori inquinanti». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA