Covid a Napoli, una nuova miniondata: «Colpa della sottovariante Omicron 2»

Covid a Napoli, una nuova miniondata: «Colpa della sottovariante Omicron 2»
di Ettore Mautone
Lunedì 21 Marzo 2022, 00:00 - Ultimo agg. 17:46
4 Minuti di Lettura

È dovuta alla rapida affermazione della versione Omicron 2 del Coronavirus, (infettiva quanto il morbillo) l’inversione di tendenza registrata negli ultimi dieci giorni dalla curva epidemica del Covid che a Napoli, come in Campania e anche nel resto del nostro Paese, dopo due mesi di costante calo, ha interrotto la sua discesa per iniziare a segnare una nuova, lenta ma significativa crescita dei casi.

Tanto da configurare l’inizio di una una nuova mini-ondata: infezioni che in altre Paesi europei (come in Germania) ma anche più lontano da noi (come in Cina) comportano attualmente un nuovo inaspettato impegno della rete sanitaria e addirittura, a Oriente, dove tutto ha avuto inizio, un ritorno al lockdown nonostante lì abbiano vaccinato tutti a e adottato ferree misure di sorveglianza.

Chiariamo: chi è vaccinato con le tre dosi ed è giovane o adulto sano non ha molto da temere in quanto la patologia oggi si presenta al massimo come un’influenza ma i non vaccinati, gli immunodepressi, gli anziani e i malati fragili, in alcuni casi anche se vaccinati, devono continuare a proteggersi in quanto il virus continua a provocare polmoniti che richiedono il ricovero in ospedale. 

«Nelle ultime due settimane stiamo effettivamente registrando una ripresa della circolazione del virus - sottolinea Ciro Verdoliva, direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro - e notiamo un sensibile aumento dei casi». In città, il saldo tra nuovi positivi e guariti è attualmente positivo, a favore dei primi, al ritmo di poco meno di mille al giorno ma preoccupa soprattutto quella fetta di popolazione che non ha ancora completato il ciclo vaccinale o che addirittura non ha fatto neanche la prima dose. A Napoli la popolazione vaccinabile che ha aderito alla profilassi anti Covid conta poco più di 700 mila residenti su una platea di 904 mila persone. A conti fatti circa 200mila persone non hanno mai varcato la soglia un centro vaccinale di cui circa 80 mila concentrati nella fascia di età dai 50 anni in su che rischia di più. Verdoliva rinnova pertanto l’appello a vaccinarsi e punta a dare attuazione alle linee guida regionali per consolidare la capacità di somministrazione in termini di dosi giornaliere somministrate. In effetti all’attuale ritmo i nuovi contagi rischiano di essere superiori alle vaccinazioni. Di settimana in settimana la direzione generale dell’Asl Napoli 1 sta intanto provvedendo a rimodulare l’offerta, in termini di giornate ed orari, dei principali centri vaccinali così da venire incontro alle esigenze dei cittadini. Il nuovo calendario vede impegnati, fino al 31 marzo, la Mostra d’Oltremare (dai 12 anni in poi) tutti i giorni dalle 9 alle 14 tranne sabato 26 dedicato ai bambini. A Fuorigrotta mercoledì 23 e mercoledì 30 sono i giorni dedicati ai bambini dai 5 agli 11 anni dalle 14 alle 18. Alla Fagianeria del Bosco di Capodimonte possono accedere tutti gli ultra 12enni ogni giorno dalle 9 alle 14. Orario continuato fino alle 18 invece sabato 26 marzo. A Capri il V-day è il giovedì, con orari differenziati tra adulti (al mattino) e bambini (al pomeriggio). Accesso libero, senza prenotazione, anche in tutti i distretti di base (9 -16,30) mentre prosegue l’impegno delle farmacie e dei medici di famiglia. 

Video

«Registriamo un’impennata di positivi - sottolinea su quest’ultimo fronte Pina Tommasielli, studio a Soccavo - ieri su 4 tamponi 3 erano positivi. Da tempo non mi capitava. In questa fase sarà determinante, per non ingolfare gli ospedali, l’uso dei nuovi antivirali con cui curare pazienti fragili e super fragili. La richiesta inizia a essere alta e bisogna essere pronti lavorando in sinergia con gli infettivologi». La conferma che in tutto questo ci sia lo zampino di una versione migliorata di Sars-Cov-2 arriva dal lavoro di sequenziamento effettuato ogni settimana, a campione sui tamponi positivi, dai laboratori del Tigem, dell’Istituto Zooprofilattico di Portici e del Cotugno. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA