Campania, Natale senza pizza in strada: contagi e divieti, due anni a confronto

Campania, Natale senza pizza in strada: contagi e divieti, due anni a confronto
di Erminia Voccia
Mercoledì 15 Dicembre 2021, 23:39 - Ultimo agg. 16 Dicembre, 19:04
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Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, aveva anticipato regole più stringenti per il Natale 2021. Nell’ordinanza numero 27, pubblicata il 15 dicembre, vengono messe nero su bianco le nuove disposizioni anti Covid per i giorni di festa. Come previsto dall’ordinanza, a partire dal 23 dicembre 2021 e fino al primo gennaio 2022, per l’intero arco della giornata varrà il divieto di consumo di cibo e bevande, alcoliche e non alcoliche, ad esclusione dell’acqua, nelle aree pubbliche, compresi parchi, piazze, ville e gli spazi antistanti i negozi. Nei giorni 23, 24, 25, 31 dicembre 2021 e primo gennaio 2022, dalle ore 11:00 e fino alle ore 05:00 del giorno successivo, ai bar e agli altri esercizi di ristorazione sarà proibita la vendita con asporto di bevande, alcoliche e non alcoliche, tranne l’acqua. Sarà ancora possibile sedersi ai tavolini all’aperto e consumare, nel rispetto però del distanziamento sociale. Nei luoghi pubblici all’aperto non si potranno svolgere eventi, organizzare feste e tutte quelle manifestazioni che possano causare fenomeni di assembramento. 

Resta l’obbligo di indossare dispositivi di protezione individuale, in primo luogo la mascherina, anche all’aperto in tutte quelle situazioni dove è possibile che si creino affollamenti, vale a dire nei centri urbani, nelle piazze, sui lungomari nelle ore di maggior afflusso di persone.

Ma anche quando si è in coda, nelle file, nei mercati, nelle fiere e in tutti i contesti di trasporto pubblico all’aperto. Qualora le condizioni lo richiedano, ovvero quando non sia possibile garantire il distanziamento, ai Comuni è stato raccomandato di adottare provvedimenti di chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche e di intensificare la vigilanza e i controlli nei luoghi della movida. 

«Vanno eliminate tutte le occasioni di diffusione del contagio, abbiamo stabilito che non si possono fare feste in piazza perché nella settimana tra Natale e Capodanno ci giochiamo la tranquillità di vita delle nostre famiglie e la possibilità di tenere aperte le attività economiche», così De Luca ha motivato la stretta sul secondo Natale in pandemia. «Se si lascia campo libero agli impazzimenti di questa settimana a fine gennaio - ha proseguito - ci leccheremo le ferite con migliaia di nuovi contagi». De Luca ha lanciato un appello in particolare ai giovani: «Evitiamo di fare cose scriteriate, senza mascherina». Sono soprattutto i ragazzi a rischiare di andare in strada senza alcuna protezione e «bevendo dalla stessa bottiglia». Certo, ha concluso De Luca, un modo per festeggiare c’era: «Si poteva dire: facciamo degli eventi controllati, con la gente seduta. Ma non ci prendiamo in giro: a Capodanno non si controlla niente». 

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Un anno fa, a pochi giorni dal Natale 2020, la Campania non aveva cambiato colore, era rimasta in fascia arancione fino al 24 dicembre, giorno a partire dal quale sarebbero scattate le disposizioni nazionali anti-Covid. Con l’ordinanza numero 98, la Regione confermava tutte le restrizioni già in vigore previste dalla zona arancione per la Campania, che secondo il ministro Speranza a partire dal 20 dicembre 2020 sarebbe dovuta diventare zona gialla. Ma il documento firmato da De Luca inaspriva le restrizioni. Il presidente della Regione aveva adottato la decisione di negare la fascia gialla solo per pochi giorni. Era previsto il divieto di vendita con asporto di bevande dalle 11 del mattino in poi e il divieto di consumo di cibo e bevande anche non alcoliche, ad eccezione dell’acqua, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, compresi i parchi comunali. L’ordinanza non faceva che applicare tutti i punti del dpcm del 3 dicembre in cui veniva configurata la zona arancione applicando il divieto di spostamento da un Comune all’altro se non per comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Si raccomandava inoltre di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio Comune. Anche l’anno scorso il presidente della Regione era stato molto chiaro nel vietare uno dei riti preferiti dei giorni di Natale e Capodanno, ovvero l’abitudine di decine di migliaia di persone di ogni età, ma soprattutto giovani, di ritrovarsi nelle strade principali delle cittadine e dei piccoli comuni per fare aperitivi con gli amici e scambiarsi auguri e regali. 

Oggi cosa giustifica le nuove misure? Da alcuni giorni si assiste a un aumento del numero dei nuovi contagi. Ma in un quadro completamente diverso. Se ieri i nuovi positivi sono stati 1.641 a fonte dei 647 del 2020 questo è avvenuto con 8.441 tamponi l’anno scorso e quasi 38mila quest’anno in una condizione di completa apertura di tutte le attività. Ma quello che più conta è il basso tasso di occupazione delle terapie intensive 25 ieri e 123 nel 2020. I ricoveri il 15 dicembre 2020 erano 1.720, lo stesso giorno un anno dopo la cifra è molto più bassa, solo 395 ricoveri. Il 15 dicembre 2021 in Campania sono decedute per Covid solo 6 persone contro le 50 dello stesso giorno del 2020. Tutti numeri che confermano l’efficacia dei vaccini. 

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